Discoteche: oggi il ricorso dei gestori contro lo stop
LOCALI CHIUSI FINO AL 7 SETTEMBRE L’annuncio del sindacato: «Non si può penalizzare l’intero settore» Le richieste del Viminale ai prefetti
Era stato ventilato già domenica, subito dopo l'ordinanza con cui il Governo ha chiuso «discoteche, sale da ballo e locali assimilati». E oggi il ricorso dei gestori sarà inoltrato al Tar: «Chiederemo la riapertura immediata delle nostre attività - ha annunciato ieri Maurizio Pasca, presidente del Silb, il sindacato dei locali da ballo che parla di 4 miliardi di fatturato a rischio - Se c'è qualcuno che non rispetta le regole va sanzionato, ma non può essere penalizzato tutto un settore. Sono molti i gestori ad aver sanificato, misurato la temperatura all'ingresso e preso le generalità».
L'ordinanza governativa, dovuta «alla significativa ripresa dei casi» di Covid-19, sospende da ieri al 7 settembre le attività del ballo, sia in discoteca che in spiaggia, anche all'aperto (al chiuso erano già vietate). Il tema di fondo è sempre lo stesso: conciliare la tutela della salute pubblica con le esigenze economiche. Al riguardo, il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha assicurato il massimo sforzo «per dare sostegno alle attività che avranno delle perdite».
REAZIONI. Ad ampio spettro le reazioni delle istituzioni locali. In dissenso con il Governo il sindaco di Riccione, Renata Tosi: «Contro il Covid serve un aiuto a rispettare le regole, non chiusure. Dove sono finite le 60 mila guardie civiche che il Governo doveva reclutare per aiutare i cittadini a rispettare le regole?». Fa notizia, per ovvi motivi, il parere di Massimo Casanova, che oltre a essere europarlamentare della Lega è titolare del Papeete
Beach di Milano Marittima. «La chiusura delle discoteche è una mossa per arrivare ad altri scopi, come chiudere le piazze in vista delle elezioni regionali. Nelle discoteche ad oggi non c'è stato ancora un caso di Coronavirus». Affermazioni che sembrano in contrasto con il caso dei sei ragazzi romani risultati positivi dopo la maxi-festa del 9 agosto in un locale di Porto Rotondo. Anche se sta prendendo piede l'ipotesi che i ragazzi in realtà avrebbero contratto il virus a Ibiza, qualche giorno prima.
Tra i favorevoli al provvedimento, il sindaco di Firenze Nardella, per il quale «la priorità è evitare un ritorno massiccio dei contagi per non pregiudicare la seppur timida ripresa economica». Parole durissime per il Governo sono arrivate invece da Linus, direttore e icona di Radio Deejay, secondo cui le discoteche non dovevano proprio essere riaperte: «Ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore – ha detto su Instagram - poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?».
Intanto, si opera affinché il divieto sia rispettato: il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi ha già inviato una circolare ai prefetti. L'obiettivo è organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove regole.