Corriere dello Sport

INTER GRAN FINALE

Lautaro e Lukaku, devastante 5-0: venerdì la sfida al Siviglia

- di Alberto Dalla Palma

Splendide doppiette dei due attaccanti: dieci anni dopo Mou, i nerazzurri possono conquistar­e un trofeo in Europa

Dieci anni dopo Mourinho, Antonio Conte riporta l’Inter in una finale europea travolgend­o lo Shakhtar in una partita senza storia e imponendo la sua legge. Quella del più forte e del più antipatico, e il tecnico non si offenda perché anche il portoghese era così duro, così estremo, così provocator­e.

Semifinale tranquilla per il polacco Marciniak, che mette mano l’unica volta al cartellino dopo quasi un’ora: Taison tocca duro Bastoni poco oltre la metà campo. Mentre l’Inter, che corre veloce verso la finale di Colonia, chiude senza un giallo per la seconda volta nelle ultime tre partite. Giusto non ammonire D’Ambrosio per il fallo su Matvienko. Godin su Alan Patrick: intervento ai limiti del giallo. Così il primo tempo è di ordinaria amministra­zione per l’arbitro polacco. Dopo tre minuti di ripresa Bastoni rinvia addosso al braccio di Gagliardin­i, qualche timida protesta dello Shakhtar Donetsk ma gli estremi per il rigore non ci sono. Tutto regolare sul 2-0 dell’Inter: lungo la traiettori­a che porta allo stacco di D’Ambrosio, su angolo, Lukaku e Khocholava sbracciano in modo lecito al limite dell’area piccola. Nell’azione del quarto gol è bravo Lautaro – nel dubbio sulla posizione del compagno – a non servire subito Lukaku: l’assist arriva a stretto giro, il belga è abbondante­mente tenuto in gioco dai difensori ucraini prima di battere a rete. Millimetri­co il fuorigioco di Esposito, che comunque sbaglia il possibile 6-0 appena entrato in campo.

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