Dybala chiede 20 milioni all’anno
Il rinnovo di Paulo si complica
In Nba li chiamano franchise players, «uomini franchigia». Sono quelli più pagati, più forti, più rappresentativi della squadra. Quelli che trascorrono tanti anni con la stessa canotta, magari un'intera carriera. Quelli che spesso finiscono per diventare decisivi pure sul mercato partecipando a colloqui diretti con gli obiettivi più importanti. Quelli attorno ai quali ruota tutto il sistema di gioco, quelli a cui dare tutti i palloni decisivi, quelli per i quali il resto della squadra sgomita e si sacrifica. Tornando all'inizio della definizione, soprattutto, sono quelli più pagati perché più forti e rappresentativi. Ecco, quello che chiede Paulo Dybala alla Juve è semplicemente questo: poter diventare una volta per tutte l'uomo franchigia della squadra bianconera. Ed è da questa richiesta-pretesa che si è arrivati alla momentanea sospensione della trattativa per il rinnovo. Che resta un obiettivo sincero di entrambe le parti in causa, ma a questo punto è necessaria una pausa di riflessione, quella che si è presa la Juve. 20 MILIONI. Anche perché traducendo in soldoni la volontà del giocatore argentino, il suo entourage guidato da Jorge Antun è arrivato alla richiesta maxima anche per dare una svolta a una trattativa che proseguiva a passi troppo piccoli: di bonus in bonus, di centinaia di migliaia di euro in centinaia di migliaia, l'obiettivo era troppo distante. E allora l'asticella è stata alzata al massimo: 20 milioni di euro. Soldoni, appunto. Pochi solo se paragonati allo stipendio di Cristiano Ronaldo, decisamente troppi per quel che può permettersi la Juve in questo preciso momento storico. Ma anche un messaggio ulteriore da parte di Dybala per sottolineare come non sia intenzionato a indietreggiare di un solo passo, vuole essere lui l'uomo su cui costruire il futuro della Juve, ottenendo la considerazione necessaria sotto ogni punto di vista. Anche quello economico, quindi. Anche, non solo. Perché poi c'è quella convinzione che sia finito il tempo in cui debba essere lui a sacrificarsi sull'altare degli equilibri, magari di altre superstar.
LA PAUSA. C'è tanto su cui riflettere, per il momento la Juve ha preso tempo quindi. Ma la trattativa non è sospesa, anzi. Solo servirà qualche giorno, forse settimane, prima che possa riprendere, magari a mercato concluso e con un monte ingaggi (si spera) alleggerito rispetto a quello attuale. Aspettando di capire se il panorama internazionale possa realmente proporre un'offerta tale da convincere la dirigenza a sedersi a un tavolo, non può essere inferiore ad 80 o 100 milioni per portare la Juve a cambiare i programmi che oggi vedono Andrea Pirlo rassicurato sulla presenza di Dybala come di Ronaldo, su questo sta lavorando a livello teorico in attesa di poterlo fare anche sul campo.
AL TOP. Chiede «solo» di diventare l'uomo franchigia di questa Juve, Dybala. E di conseguenza di essere designato dalla società bianconera per raccogliere l'eredità di Ronaldo anche come uomo simbolo di tutta la serie A. Di cui è il miglior giocatore in carica, d'altronde se CR7 è arrivato a quota 31 gol, sono forse gli 11 della Joya a esser risultati decisivi per la vittoria dello scudetto. Inarrivabili i 31 milioni netti di ingaggio di Ronaldo, ma attualmente Dybala, a quota 7,3, è dietro anche a Matthijs de Ligt (8 milioni più 4 di bonus facili), Gonzalo Higuain e alla coppia di interisti Lukaku-Eriksen. Il simbolo di una squadra, il simbolo di una lega, non può essere così indietro. O comunque non vuole più farlo. E allora tocca alla Juve.
Si parte dagli attuali 7,3 milioni. Il club ha assicurato Pirlo: Paulo resta. Però...