Corriere dello Sport

Duplantis, è un volo mondiale: 6.15

Al Golden Gala fantastico record dell’astista svedese: superato Bubka. Crippa, primato italiano nei 3mila

- Di Franco Fava

ROMA

Un record del mondo stratosfer­ico: quello del vichingo svedese Armando “Mondo” Duplantis, che nell’asta ha strappato a Sergey Bubka anche il primato all’aperto, violando quota 6.15, dopo essere già volato a gennaio oltre i 6.18 al coperto. Un record italiano che conta: quello di Yeman Crippa sui 3000, che così cancella con 7’38”27 anche Di Napoli, dopo aver demolito gli storici primati italiani di Totò Antibo su 5.000 e 10.000. E una vittoria galattica, tutta azzurra: quella del ventenne carabinier­e Edoardo Scotti, stupendo vincitore dei 400 in 45”21, con il quale scavalca Re nella lista europea stagionale balzando alle spalle di Warholm. L’altro vichingo, ma di Norvegia, che ieri sera ha sfiorato nuovamente il mondiale dei 400 hs con 47”07 e s’è portato a casa il record dell’Olimpico che appartenev­a dal 1981 al mito Ed Moses, firmando pure il crono più veloce mai corso in Italia (precedente sempre di Moses a Milano, ben 40 anni fa, quando con 47”13 riscrisse anche il suo limite mondiale).

Ma nella bolla dell’Olimpico, senza pubblico eppure carico di entusiasmo, sono state le acrobazie dello svedese a illuminare il Golden Gala n.40. E a regalare allo stadio romano il 28° record del mondo della sua storia (uno più del mitico Bislett di Oslo). Quello di Duplantis è anche il 10° record caduto al Golden Gala, di cui cinque soltanto nell’asta.

MAGÌA. Aveva detto che ci avrebbe fatto divertire. E’ stato di parola. «Questa è una pedana magica: amo Roma anche se non la conosco bene», l’entusiasmo del ventenne svedese seguito anche qui dalla mamma Helena, che è pure la sua allenatric­e. E’ lei che quest’anno s’è sobbarcata migliaia di chilometri in auto attraverso l’Europa per portare a destinazio­ne le aste del figliolo (ne ha con sé otto in ogni gara). Svedese di passaporto, è nato e risiede negli Usa, a Lafayette, dove vive con papà Greg, avvocato, anche lui con un buon passato nell’asta (5,80 ai Giochi di Atlanta 1996), e con la mamma, che in gioventù era specialist­a delle prove multiple. Iscritto alla Luisiana State University, ha interrotto gli studi per il lockdown, trasferend­osi in Europa a caccia dell’ultimo record dell’ex zar dell’asta. Quel 6,14 che l’ucraino violò quasi un quarto di secolo fa nell’aria rarefatta del Sestriere, dove per premio ebbe una Ferrari Testarossa.

Non perde da 15 gare. «E’ stata una stagione pazzesca, tutto chiuso per l’emergenza sanitaria, Olimpiadi ed Europei saltati e noi che per tutta l’estate abbiamo parlato di record - racconta - Sapevo che dovevo farlo, qui a Roma, era l’ultima occasione. In rincorsa sentivo il profumo della storia, il respiro dei tanti campioni che in questi decenni hanno spiccato il volo sempre più in alto. Dicono che siamo ormai arrivati in vetta, che oltre non si può più salire. Non è vero. Quando Lavillenie saltò 6.16 indoor io avevo solo 14 anni. Ne fui meraviglia­to perché aveva un fisico mingherlin­o, il contrario di quello possente e veloce di Bubka. Vederlo veleggiare così in alto è stata per me un’ispirazion­e, mi ha fatto capire che non c’è limite». La rincorsa è passata da 18 a 20 passi: «La copro a una velocità vicina ai 10 metri al secondo». L’asta è lunga 5.20 metri con una durezza che varia da 13 a 11.9.

LA GARA. In pedana ieri sera c’era

anche Lavillenie: a 5.70 era già fuori. A 5.85 erano rimasti in gara solo Duplantis, il belga Broeders (già felice per il record nazionale a 5.80) e il filippino Obiena. Lo svedese commetteva il primo errore, ma aveva vita facile al secondo tentativo. Rimasto solo, chiedeva i 6 metri, misura ormai di routine per lui. Volava oltre al primo salto. Ai 6.15, sembra subito fatta, ma svirgola col busto nella fase di ricaduta. La seconda l’esecuzione però è perfetta. A premiarlo, con la medaglia Primo Nebiolo (ideatore del Golden Gala nel 1980), il capo di World Athletics, Seb Coe. «Voglio tornare anche il prossimo anno e un giorno magari avere la possibilit­à di saltare al Colosseo».

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 ?? ANSA ?? Armand “Mondo” Duplantis, 20 anni, scavalca l’asticella a 6.15, strappando a Bubka l’ultimo record
ANSA Armand “Mondo” Duplantis, 20 anni, scavalca l’asticella a 6.15, strappando a Bubka l’ultimo record
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