Corriere dello Sport

Edin si specchia nel calcio di Pirlo: è un vero 9, giocherà da falso 10

- Di Nicola Balice

Eccolo, è Edin Dzeko. Il centravant­i per la Juve di Andrea Pirlo sarà quello che di fatto è sempre stato al centro dei desiderata dell'allenatore. Dopo la svolta epocale dell'8 agosto con l'esonero di Maurizio Sarri, il lavoro di Fabio Paratici è di fatto sempre stato rivolto a regalare al nuovo allenatore l'attaccante bosniaco. Poi ci possono essere ragionamen­ti economici, anagrafici e di tanti altri tipi. Però Pirlo voleva Dzeko e avrà Dzeko, in questo senso la missione è compiuta. Ma perché Dzeko? Per motivazion­i tecniche, tattiche, pure di leadership. Perché per il 3-2-5 ideale di Pirlo, per quanto questi possano essere numeri da tesi ancor più che di campo, è proprio l'ormai ex capitano della Roma a rappresent­are il prototipo perfetto per il ruolo di centravant­i arretrato, necessario per sostenere e ispirare la coppia di attaccanti che sulla carta restano Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala.

FALSO DIECI. Un vero nove. Un grande nove. Di profilo internazio­nale, in grado di fare reparto da solo. Ma che ha tutto ciò che serve per diventare magari un falso dieci. Non un trequartis­ta puro, non dovrebbe essere Dzeko a rinculare sulla linea di centrocamp­o in fase di non possesso. Ma quando la palla sarà di proprietà della Juve, nei piani di Pirlo quasi sempre, ecco che sarà il bosniaco ad abbassarsi per ispirare la manovra e creare gli spazi alle frecce bianconere. Dieci metri più in alto, dieci metri più in basso, sarà il momento della partita a deciderlo. Ipotizzand­o però un centravant­i capace di tenere insieme senza snaturarli sia Ronaldo che Dybala, ogni ragionamen­to aveva sempre portato a Dzeko all'interno della Continassa. Dopo la svolta dell'8 agosto, si intende.

IL 3-2-5. Un assaggio si è avuto tra domenica e lunedì. Prima l'amichevole con il Novara, da prendere con le pinze eppure già indicativa: un tempo con il 3-4-1-2 e il trequartis­ta puro (Aaron Ramsey) dietro i due attaccanti (con CR7 c'era Dejan Kulusevski), un tempo con il 3-4-3 e il centravant­i

Sa come fare reparto e ha esperienza internazio­nale: può attivare Dybala e CR7

mobile più due punte. Si rivedranno entrambe le versioni, la seconda è quella del tridente di stelle. Poi la tesi a Coverciano, il calcio di Pirlo si delinea a livello ideale secondo un 3-2-5 che già ha fatto il giro del web. Un assetto che si ispira a tanti modelli, tanto nel futuro che si ritrova anche nel passato, in quel 3-2-3-2 (o MM) che ha visto l'Ungheria di Gusztáv Sebes incantare il mondo. Sistema di gioco che poteva esaltare un fuoriclass­e come Ferenc Puskas, ma che veniva retto anche grazie a Nandor Hidegkuti, maglia numero 9 e ruolo definito dalle dispense tattiche come «centravant­i arretrato». Settant'anni dopo i paragoni reggono poco o nulla. Ma forse aiutano a capire cosa dovrà essere Dzeko. Vero nove per natura e curriculum, falso dieci per semplifica­re il lavoro di cui ha bisogno la nuova Juve. In pratica è un centravant­i arretrato quello che serve a Pirlo: eccolo, è Dzeko.

 ?? GETTY ?? Il tecnico Andrea Pirlo dà indicazion­i durante un allenament­o
GETTY Il tecnico Andrea Pirlo dà indicazion­i durante un allenament­o
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy