TOMIYASU SU ZLATAN LA PROVA DEL FUOCO
Per il giapponese sarà la prima volta da centrale Il tecnico del Bologna è convinto delle sue qualità
Subito il Mortirolo, la prima “tappa” del campionato è tremendamente dura per Takehiro Tomiyasu da centrale difensivo. Sì, perché trovarsi di fronte Zlatan Ibrahimovic per il giapponese sarà come dover affrontare una salitona appena dopo il via. Attenzione, per scelta di Sinisa Mihajlovic e non perché il tecnico serbo e il governo del Bologna siano entrati nell’ordine di idee di rinunciare all’acquisto di un rinforzo dietro, nonostante la squadra abbia preso almeno un gol per 33 partite di fila nell’ultimo campionato. Sottolineato che in caso di necessità quel posto lo prenderebbe eventualmente Gary Medel, per quanto riguarda Tomiyasu è da maggio che Sinisa stava pensando di riportarlo nel ruolo per il quale era stato acquistato un anno fa, volendo assicurare più qualità e (soprattutto) più rapidità al reparto, e al tempo stesso anche per avere uno dei centrali laterali (il cosiddetto braccino come ama definirlo Luciano Spalletti) che sappia sia costruire gioco che attaccare, considerato che il Bologna difende sempre a tre nella fase di possesso palla. Mancano ancora 4 giorni alla partita di lunedì sera a San Siro contro il Milan, il che ci porta a non regalare certezze su quelle che sono le scelte di Sinisa (e magari anche su quelle di Stefano Pioli), certo è che almeno a oggi questa sfida sembra dietro l’angolo e che accanto a Tomiyasu dovrebbe essere impiegato Danilo Larangeira. Più esperto di Mattia Bani, che tra l’altro ha anche alle spalle un importante guaio muscolare.
LE CONVINZIONI DI SINISA. Ora che aveva trovato sicurezza sul lato destro Tomiyasu avrebbe preferito continuare a giocare da esterno, e non è escluso che a un certo punto abbia anche provato a informare Mihajlovic su quelli che erano i suoi dubbi per il cambiamento di posizione e ruolo, ma il tecnico serbo non ha voluto rivisitare la sua decisione, il giapponese dovrà giocare da centrale della difesa e al suo posto correrà e rincorrerà Lorenzo De Silvestri. Che con Roberto Soriano sarà uno dei due suoi bracci armati sul campo, considerato che l’ex granata è stato un giocatore di Sinisa prima nella Fiorentina, poi nella Sampdoria e successivamente (appunto) nel Torino. Probabilmente il motivo che per certi versi frenava Tomiyasu era legato alle sue prestazioni cariche di ombre quando nel finale del campionato passato è stato impiegato come difensore centrale, inutile nascondere che il gol segnato da Inglese contro il Parma e quello di Manolas contro il Napoli sono stati figli anche dei suoi errori, ma Mihajlovic ha letto in un altro modo quelle sue incertezze, e cioè che erano dovute al fatto che a quel punto il giapponese era stanco fisicamente e di conseguenza aveva perso anche la necessaria lucidità, dovendo giocare tre partite a settimana.
LA MANO DI DANILO. Ecco, Sinisa ha battuto molto su questo tasto dalla ripresa dei lavori a oggi con Tomi, lavorando giorni e giorni anche sul suo aspetto psicologico, convinto com’è che da centrale il giapponese sarà forte e costruttivo come lo è stato da esterno destro. Fino a che punto Tomiyasu avrà recepito le sicurezze che gli ha trasmesso Miha lo scopriremo strada facendo, certo è che fin da lunedì sarà atteso da un esame terribile, perché marcare Ibra è un’autentica impresa per quella che è la struttura fisica infinita del fuoriclasse svedese. Ecco perché Danilo dovrà dargli continuamente una mano e magari anche qualche volta prendere il suo posto nella marcatura, avendo addosso la stessa esperienza e lo stesso mestiere che ha Ibra.