Corriere dello Sport

BAGNAIA: «LA ROSSA? LA SOGNO DA SEMPRE»

«Devo meritarmi la Ducati ufficiale e sostituire Dovizioso. E per migliorare il secondo posto di domenica scorsa mi serve partire più avanti»

- Di Serena Zunino

A17 anni Francesco “Pecco” Bagnaia ha lasciato il Piemonte e la famiglia per trasferirs­i a Pesaro, e allenarsi sotto l’ala del Maestro Valentino Rossi nella VR46 Riders Academy. Da lì di cose ne sono successe: il ragazzo è cresciuto e maturato, tanto da arrivare in Moto2, vincere il titolo nel 2018 e passare alla MotoGP l’anno successivo. Qui, con la Ducati, è stata una crescita costante, tanto da aver conquistat­o la scorsa domenica il primo podio e da essere a un passo dalla Desmosedic­i GP con i colori ufficiali nel 2021.

A Misano ha firmato il secondo posto nonostante la convalesce­nza alla gamba, come racconta oggi quell’impresa? «Sono state cinque settimane molto difficili, lavoravo e mi allenavo per guarire mentre vedevo gli altri prima correre e poi andare in vacanza. Aver raggiunto quel risultato è stata un po’ una liberazion­e. Ora sto un po’ meglio, ma devo stare attento perché c’è una piccola infiammazi­one dovuta alla placca».

Cosa si aspetta dalla seconda gara di Misano?

«Tutti saranno più forti. Magari riuscendo a sfruttare anche il venerdì partirò più avanti in griglia».

Il suo motto è “Go Free”, ce lo racconta?

«È nato nel 2016, prima della gara di Motegi, in Giappone. Una mia tifosa giapponese mi ha detto: “Have fun and go free”. Mi è piaciuto e l’ho fatto mio».

Comemaicor­reconilnum­ero63? «In Moto3 correvo con il 21, in Moto2 quel numero lo usava Morbidelli e così l’ho raddoppiat­o: 42. Quando sono passato in MotoGP questo era già occupato da Alex Rins, così ho sommato il 21 al 42».

Si parla di lei come possibile pilota del team ufficiale Ducati il prossimo anno, che effetto le fa? «Sono contento, ma i vertici Ducati non mi hanno ancora comunicato niente. Bisognerà aspettare. Per me ora l’importante è continuare a essere competitiv­o. Speriamo di arrivarci!»

Dallo scorso anno ha fatto uno step enorme, pensa che molto dipenda dal fatto che guida la GP20?

«Sicurament­e avere la moto ufficiale è un gran vantaggio, però è stato un insieme di cose: il lavoro nel box, la mia fiducia sulla moto e la moto nuova. Tutte variabili che mi hanno permesso di essere competitiv­o quest’anno».

Che effetto le farebbe prendere il posto di Dovizioso l’anno prossimo?

«È la mia ambizione fin da quando sono bambino, è un ruolo molto prestigios­o».

Che rapporto ha con lui? «Siamo molto tranquilli, chiacchier­iamo spesso. Sulle gomme ognuno ha la propria visione, dato che ognuno ha il suo stile di guida. Per me forse è stato un vantaggio questa gomma nuova, mi sono trovato bene da subito, mentre lui che deve cambiare il modo di guidare ci sta mettendo più tempo».

Nel team ufficiale sarebbe nuovamente compagno di Jack Miller, come adesso.

«È un bravo ragazzo, mi trovo bene. È sempre utile avere dall’altra parte del box un pilota così veloce, posso vedere i dati e scoprire qualcosa di interessan­te».

Rossi che compliment­i le ha fatto dopo la gara?

«Non l’ho ancora visto. Penso sia contento. Quando saremo un po’ più tranquilli ne parleremo».

Da quando è nella sua Academy, Valentino l’ha mai redarguita? «No, lui cerca di farci vedere sempre e solo il lato della ragione. Io lo prendo da esempio, ci fa vedere come fa le cose un campione».

Qual è la cosa più bella di far parte dell’Academy?

«È il grande gruppo che siamo. C’è tantissimo rispetto tra noi, ci sproniamo in ogni allenament­o e siamo sempre lì a misurarci. Inoltre ci dà tantissime opportunit­à, come allenarci a Misano e al Mugello. È un grande onore farne parte».

Chi è il pilota da battere negli allenament­i?

«Nella corsa Antonelli, nei pesi io e Morbidelli ce la giochiamo, ma perché siamo in MotoGP, invece al Ranch andiamo forte un po’ tutti. La differenza la fa chi quel giorno si trova meglio».

«L’ultimo podio è stata una liberazion­e Avevo lavorato duro cinque settimane per poter guarire, e guardavo gli altri andare in vacanza»

«In allenament­o io e Morbidelli ce la giochiamo con i pesi, invece con le moto al Ranch andiamo forte tutti»

Cos’ha fatto con i primi e gli ultimi soldi che ha guadagnato? «Con i primi mi ero comprato le cuffie Beats. Ora ho comprato casa».

«Dopo la prima vittoria in MotoGP ti senti animato da un’ambizione superiore» Franco Morbidelli, 25 anni

«Mio fratello nella MotoGP sarebbe una gran cosa, Ducati è competitiv­a e aperta ai giovani» Valentino Rossi, 41 anni

«Non ho visto il tweet di Domenicali ma non penso che scrivere sui social sia una buona idea» Andrea Dovizioso, 34 anni

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Francesco “Pecco” Bagnaia, 23 anni, in pista, domenica sul podio di Misano, e con Valentino Rossi. E’ stato campione in Moto2 nel 2018
GETTY, ANSA E BARTOLETTI Re in Moto2 Francesco “Pecco” Bagnaia, 23 anni, in pista, domenica sul podio di Misano, e con Valentino Rossi. E’ stato campione in Moto2 nel 2018
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