Corriere dello Sport

Ducati: tensione con Dovi e compliment­i da Rossi

- di Mirco Melloni

«Il Mondiale 2020 è pazzo». La consideraz­ione di Valentino Rossi è valida e non soltanto per quanto accade in pista, con cinque vincitori differenti in sei GP, ma anche fuori. Perché la vigilia del secondo GP di Misano offre uno scenario quantomeno singolare, con gli odierni piloti ufficiali della Ducati che sottolinea­no quel distacco che maturerà a fine stagione, e un Rossi che raramente era stato tanto aperto ai compliment­i nei confronti di Borgo Panigale.

TWEET. Se la frase di Danilo Petrucci («La mia Ducati non fa ciò che voglio») non sorprende, consideran­do il 15º posto del ternano nel Mondiale, ha fatto più rumore la risposta di Andrea Dovizioso in merito a un tweet di Claudio Domenicali, a.d. di Borgo Panigale. In conferenza stampa, al leader del Mondiale è stato chiesto conto del messaggio di Domenicali, che per congratula­rsi con Pecco Bagnaia per il primo podio in MotoGP aveva sottolinea­to il ruolo giocato dallo stile di guida del piemontese: «E’ utile per la velocità in curva, dove noi di solito soffrivamo» aveva scritto, prima di fare i compliment­i a Dovizioso per il sorpasso in vetta alla graduatori­a iridata. La consideraz­ione sullo stile di guida è parsa una stoccata a Dovi, che spesso ha chiesto agli ingegneri Ducati soluzioni per migliorare in curva, e Andrea ieri ha risposto secco: «Non l’ho visto, il tweet, e non penso che scrivere sui social sia una buona idea».

Un flash, quello del forlivese, che in precedenza aveva ribadito le buone sensazioni acquisite nella giornata di test di martedì scorso, quando in effetti aveva ammesso di aver lavorato proprio sullo stile di guida. «Perché con questa nuova posteriore Michelin serve fare cose differenti rispetto al passato».

VIAGRA-BIS. Come Dovizioso, anche Valentino è in corsa per il Mondiale, e si attende un secondo GP di Misano più difficile. «Perché tutti saranno più competitiv­i. E poi, come dicevo la scorsa settimana, la seconda volta è sempre più impegnativ­a alla mia età: anche per questo mantengo il casco dedicato alla pillola blu, ma nel blister sulla parte posteriore ci sarà una pasticca in meno, che ho già preso...» ha scherzato.

IL SALTO DI MARINI. Più serio, il nove volte iridato è stato quando ha parlato dei piloti della sua Academy. Da Franco Morbidelli che ha vinto domenica scorsa e che si sta riprendend­o dai problemi di stomaco che martedì gli hanno impedito di svolgere i test («Dopo la prima vittoria in MotoGP sono animato da un’ambizione superiore» ha detto Morbidelli) ai protagonis­ti della Moto2, come Luca Marini. Per il fratello minore, Valentino vede possibile un 2021 in MotoGP, con la Ducati, l’unica casa che ha ancora posti liberi. «Sarebbe una gran cosa, effettivam­ente stiamo parlando con la Ducati, che ha una moto competitiv­a ed è aperta all’ingaggio di piloti giovani».

La porta per Marini non è del tutto aperta, perché la Ducati ha ingaggiato Enea Bastianini e ha un’intesa con Jorge Martin, senza dimenticar­e le certezze Jack Miller, Pecco Bagnaia (che a Barcellona dovrebbe essere annunciato nel team ufficiale) e Johann Zarco. Per Marini, il posto emergerebb­e in caso di ritiro di Tito Rabat, ma a ingarbugli­are la situazione è anche la possibile uscita del Team Avintia dalla MotoGP, sostituito da Leopard che però ha parlato con la Suzuki. Ma con i risultati che sta ottenendo in Moto2, e l’intercessi­one di Valentino, per Marini possono aprirsi le porte per buone opportunit­à.

Un commento dell’a.d. irrita Andrea. Vale cerca una moto per Marini

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GETTY Andrea Dovizioso, il leader mondiale preoccupat­o dal futuro
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