Ibra formato Europa Milan avanti tutta
BATTUTO 2-0 LO SHAMROCK ROVERS
Zlatan Ibrahimovic e Hakan Calhanoglu: ancora loro. Come nel finale della scorsa stagione. Lo svedese e il turco, grandi protagonisti nel post lockdown rossonero, sono stati decisivi per la vittoria del Milan a Dublino. Contro lo Shamrock, primo in campionato e assai più avanti come condizione atletica, il compito della formazione di Pioli è stato nel complesso abbastanza facile e giovedì a San Siro nel terzo turno dei preliminari di Europa League gli avversari saranno i norvegesi del Bodø/ Glimt, giustizieri dei lituani dello Zalgiris. Il 2-0 del Tallaght Stadium ha confermato che il Diavolo non ha perso le... buone abitudini del finale del 2019-20 e, con in campo dal 1' undici elementi che erano presenti anche la passata stagione (i nuovi arrivati Tonali e Brahim Díaz hanno esordito nel finale), il gioco è fluito bene. Pioli, al quattordicesimo risultato utile di fila (l'ultimo ko lo scorso 8 marzo), ha una base di partenza assai solida dopo il lavoro dei mesi scorsi e la sta sfruttando. Se andrà avanti così e inserirà bene i rinforzi arrivati (e che magari arriveranno) dal mercato, lotterà per la qualificazione alla Champions 2021-22 oltre ad ambire all'accesso alla fase a gironi di un'Europa League che non è un obiettivo secondario per un club deciso a ritrovare la sua dimensione internazionale.
SUBITO ZLATAN. In Irlanda il confermato Ibrahimovic ha fatto subito capire perché Maldini, Massara e Pioli abbiano insistito così tanto per evitare che questo campione quasi trentanovenne andasse a chiudere altrove la sua carriera. Lo svedese è un punto di riferimento per i compagni, il faro della manomato vra offensiva, l'uomo a cui affidarsi, magari con un lancio lungo, in caso di pressione degli avversari o di difficoltà a costruire. Nella sua carriera non è mai stato "solo" un finalizzatore e a maggior ragione non lo è adesso che, da regista offensivo, organizza le azioni più pericolose. Lo ha confermato anche ieri sera quando ha dialogato spesso con i compagni prima che Calhanoglu lo mandasse in gol a metà della prima frazione. Ibra è così tornato a segnare in Europa con la maglia rossonera 3.137 giorno dopo la rete all'Arsenal del 15 febbraio 2012 in Champions. Avanti nel punteggio, il Milan ha potuto gestire i ritmi dell'incontro che però non si è trasforha una semplice amichevole perché lo Shamrock aveva parecchia benzina nel serbatoio e grandi stimoli. Donnarumma è stato bravo a dire no a Greene sia sullo 0-0 sia sull'1-0, ma il Diavolo non è stato a guardare e ha sfiorato il raddoppio con Castillejo, Hernandez e Calhanoglu. Un po' più di cattiveria sottoporta non avrebbe guastato e forse questo è il principale aspetto sul quale lavorare in vista di incroci con formazioni più "toste".
SUPER CALHA. Nella ripresa il Milan è stato ancora più continuo: ha tenuto gli avversari lontani dalla propria area grazie a un possesso di palla marcato, è arrivato spesso e con facilità nei pressi della loro area e ha chiuso il discorso qualificazione con Calhanoglu, ispirato come gli capita spesso in questa estate. Il numero 10 ha scheggiato la traversa con una rovesciata e ha impegnato Mannus su punizione prima di freddarlo con un tiro dal limite. Lo Shamrock, che aveva giocato sulle ali dell'entusiasmo provando a nascondere la differenza di qualità esistente tra le due rose, ha avvertito il colpo e, anche se ha inserito Watts dando più pericolosità e incisività alla sua azione, non ha impensierito più di tanto capitan Donnarumma, alla prima con la fascia in Europa. Il Diavolo nel complesso di rischi ne ha corsi pochi e, oltre che il passaggio del turno, festeggiato anche il clean sheet. A 47 giorni dall'ultima partita ufficiale del 2019-20 e con una condizione non ancora ottimale, era difficile immaginare una ripartenza migliore. Considerando che Tonali e Brahim Diaz si sono appena visti, i margini di miglioramento sembrano evidenti e la sensazione è che le frecce nella faretra di Pioli adesso siano di più rispetto al passato. Lunedì a San Siro contro il Bologna servono conferme per iniziare bene pure in Serie A, ma intanto il primo Milan della nuova stagione, pur privo dello squalificato Rebic e degli infortunati Leao e Romagnoli, ha fatto sorridere i tifosi e i dirigenti.