Corriere dello Sport

Dimarco spinge Veloso prezioso Tupta, che flop

Faraoni crea sempre pericoli Di Carmine ci mette sacrificio

- Di Roberto Maida

VERONA Silvestri 6,5

E’ lucido e coraggioso nelle uscite. In particolar­e sbarra il passaggio a Mkhitaryan e a Pellegrini, tenendo la partita in equilibrio.

Cetin 6

Da ex sfida senza paura i vecchi compagni. Soffre nei raddoppi su Spinazzola ma nel complesso se la cava.

Günter 6

Balla nel primo tempo, senza commettere errori particolar­mente evidenti. Esce per ragioni tattiche.

Ruegg (22’ st) 6

Con il suo ingresso il Verona alza l’asticella delle aspettativ­e, provando a vincere. Ma la mossa è abbastanza ininfluent­e.

Empereur sv

Resiste poco, poi esce per infortunio.

Lovato (19’ pt) 6,5

Ragazzo del 2000 con appena 8 minuti di Serie A alle spalle, si trova catapultat­o improvvisa­mentye contro Pedro e non si intimidisc­e. Nel primo tempo fatica un po’ a orientarsi, nel secondo invece non sbaglia un colpo: a dieci minuti dalla fine un suo anticipo è decisivo. E’ un difensore da seguire con attenzione.

Faraoni 6

Primo tempo da panico contro Spinazzola, mai così in palla negli ultimi anni. Ma dall’intervallo esce trasformat­o, diventando il giocatore più pericoloso del Verona. Chiude da centrale destro di difesa senza più perdere la bussola.

Veloso 6

Alla gara numero 150 in Serie A si nasconde per un tempo, spadronegg­ia poi. La sua capacità di dettare i tempi in una squadra di corridori indiavolat­i è fondamenta­le.

Danzi 6

Juric lo lancia dal primo minuto dopo il grave infortunio alla caviglia che gli ha sottratto tutto il 2020. Spende subito un’ammonizion­e disperata per fermare Veretout diretto in porta. Poi si comporta con disciplina, calandosi nel piano tattico che prevede un supplement­o di fatica nel secondo tempo.

Dimarco 7

Preciso nelle diagonali, puntuto sui calci piazzati. Con Karsdorp la sfida dei “quinti” è di buon livello. Non è un caso che il suo pallonetto quasi vincente, con doppio palo, capiti quando l’avversario è già uscito.

Tameze 6,5

Il Verona crede molto in questo ragazzotto francocame­runense, comprato dal Nizza per 3,5 milioni. Il suo lavoro di raccordo tra attacco e centrocamp­o garantisce equilibrio al telaio. Ed è protagonis­ta nelle due migliori situazioni offensive della squadra.

Barak (22’ st) 6

Annebbia le linee di passaggio della Roma, aiutando i compagni a completare la missione.

Tupta 5

Nell’emergenza, gioca la sua prima da titolare in Serie A. Ma non sembra avere il tono per la serata. Juric, squalifica­to in tribuna, lo rimprovera spesso, non solo perché consegna docile a Miran

te una buona occasione da gol. Nell’intervallo il cambio è inevitabil­e.

Zaccagni (1’ st)

Con lui sul prato è un altro Verona: più aggressivo, più deciso. La sua assenza forzata, ancorché temporanea, si è sentita. Ma non essendo al meglio, non può produrre niente di risolutivo.

6

Di Carmine 6

Ammirevole spalle alla porta, perché consente ai compagni di respirare. Ma davanti a Mirante non arriva mai sufficient­emente pronto: in particolar­e di testa, avrebbe dovuto far meCon glio sul cross di Tameze.

Ilic (34’ st) sv

Juric (all.) 6,5

Si era lamentato alla vigilia delle difficoltà di organico del Verona. Per questo forse sceglie uno schieramen­to più prudente del previsto, per poi azzardare qualcosa nella ripresa alzando il pressing uomo contro uomo. Dalla tribuna si sgola come al solito, demandando al vice Paro soltanto le sostituzio­ni. Dopo due sconfitte di fila, esce imbattuto contro Fonseca. Analizzand­o gli episodi, con due legni e mezzo a frenarlo, ha meritato il pareggio.

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GETTY Federico Dimarco, 22 anni, contrastat­o da Henrikh Mkhitaryan (31)
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LAPRESSE L’ex gialloross­o Mert Çetin, 23 anni, chiude Spinazzola (27)
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IL MIGLIORE Dimarco
7 IL MIGLIORE Dimarco
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