Fascia destra a Lozano La regia tocca a Demme
NESSUNA GERARCHIA, MA ECCO LE SCELTE Gattuso ha scelto il messicano In mediana con il tedesco anche Fabian Ruiz e Zielinski. Tra i pali c’è Ospina. A sinistra spinge Hysaj
Non si butta via niente, e ci mancherebbe, men che meno ciò che brilla persino negli angoli più sperduti della memoria: «quella» è stata la Grande Bellezza, una scia luminosa da inseguire, e pazienza se intanto il tempo è volato via e s’è portato in giro per l’Europa qualcosa di quel Napoli. Ma per arrivare tra le stelle, semmai le prime quattro, c’è lo scintillio di un calcio che resta e che Gattuso, a modo suo, ha interpretato inseguendo pure se stesso. Il tridente, eh sì, si riparte così, con Lozano che dovrà prendersi la fascia di Callejon, sapendo di non essere lui, di avere altre qualità, la velocità per esempio: poi, niente compromessi, non avrebbe senso, almeno alla prima, e dentro Mertens e Insigne.
IN PORTA. Sarà un anno strano, pure questo, si giocherà un giorno sì e l’altro pure, quando si entrerà a pieno regime, e per fortuna che hanno riaperto un pochino gli stadi, almeno si avvertirà il brusio, assieme a quella brezzolina che viene sprigionato dall’attacco, da quella rapidità di calcio e di pensiero che però nascerà da lontano. Perché il calcio moderno non riesce a fare a meno dalla costruzione dal basso, che trasformano i portieri in un uomo in più, per concedergli il giro-palla: servivano le mani, una volta, bastavano quelle, mentre adesso è necessario fare affidamento su un talento più ampio, utile per sostenere il palleggio.
Gioca Ospina, che ne sa ancora più di Meret, anche se l’enfant terrible si è messo a completare se stesso, come si faceva una volta: piatto, collo, interno. E mani in alto, per il momento: è una resa condizionata, durerà poco, perché poi verrà l’alternanza, quella che si chiama turn-over, e ognuno avrà il proprio spazio in questa sliding doors nella quale una volta comparirà Ospina e un’altra Meret.
CIAK, REGIA. La difesa è praticamente immutata, perché Hysaj non può essere considerato un intruso: la sua parabola cominciò proprio a sinistra, dove ha giocato con l’Empoli, prima che a Napoli venisse restituito alla fascia naturale. Ma oggi, a mezzogiorno e mezzo, con Mario Rui che ha avuto qualche problemi fisico in settimana, non è il caso di sottilizzare, né di rischiare: ognuno fa quel che sa, da Di Lorenzo a Manolas a Koulibaly, e Hysaj in quella zona del campo non è uno sprovveduto, un centinaio di partite servirà pure a qualcosa.
Non ci sono gerarchie cristallizzate, impossibile che si parta in questo mondo e poi in una stagione soffocata e soffocante: e a Gattuso, che ha s’è dovuto dividere tra ambientamento, conoscenza e lockdown, ha preferito andare sul sicuro anche in mezzo al campo, di tenersi uno scudo protettivo - che è Demme - piuttosto che inseguire gli aquiloni con Lobotka. I sogni di chi ritiene che il calcio sia dei piedi buoni sono affidati a Fabian Ruiz e a Zielinski, la mente & la mente, un’abbuffata di materia grigia al servizio di quelle simpatiche canaglie. C’è tanta strada da fare, per spingersi sin lassù, dove s’avverte l’eco della musichetta e il tintinnio dei soldi della Champions: dicono che tre sia ancora un numero perfetto.
Allenatore: Liverani
A disposizione: 55 Rinaldi, 46 Alastra, 16 Laurini, 21 Dermaku, 4 Balogh, 93 Sprocati, 31 Ricci, 32 Simonetti, 26 Siligardi 99 Adorante 11 Cornelius.
Indisponibili: Gagliolo, Gervinho, Scozzarella Squalificati: Kurtic
Diffidati: -
Allenatore: Gattuso
A disposizione: 1 Meret, 16 Contini, 6 Mario Rui, 33 Rrhamani, 68 Lobotka, 19 Maksimovic, 13 Luperto, 31 Ghoulam, 7 Elmas, 21 Politano, 9 Osimhen, 37 Petagna. Indisponibili: Milik, Malcuit, Younes. Squalificati: -
Diffidati: -