Corriere dello Sport

Fenucci: Supryaga è l’unico vero obiettivo

L’AD ROSSOBLÙ PARLA DELLE OPERAZIONI IN CORSO «Abbiamo investito 110 milioni Ulteriori sforzi solo per talenti»

- Di Giorgio Burreddu

Gli scappa un sorriso, lo fa di sghembo, e vuol dire che Claudio Fenucci i rischi li conosce: sa che il mercato è una roulette. «Non c’è un piano B, il nostro staff ha individuat­o in Supryaga un calciatore che reputa adatto non solo al Bologna di oggi ma anche a quello di domani». L’ad rossoblù torna a parlare al Dall’Ara («Bentornati, è bello vedervi qui, anche questo è un segno di normalità»), non succedeva da parecchi mesi e l’occasione è quella della presentazi­one degli sponsor. Ma i temi che scottano sono altri. L’attaccante, il difensore centrale, anche le sorti del restyling dello stadio. Fenucci sfodera il solito linguaggio politico, quello del dire e del non dire, anche se questa volta si scopre più del solito. «In un contesto complicato e difficile dovuto anche alla pandemia, la nostra società ha investito tantissimo, 110 milioni netti sull’acquisto di giocatori. Ulteriori sforzi sono possibili per giocatori di talento, in età per crescere, e che costino il giusto. Dunque: se si può fare Surpyaga entro questi limiti lo faremo, altrimenti no».

NO CENTRALE. Supryaga o niente, questo è il succo. Un limite che è indice di fattori diversi. Da una parte la sicurezza del Bologna di chiudere questa trattativa, ma dall’altra l’ombra di un attacco monco, senza qualcosa. Fenucci parla di «trattativa complicata». Ma nemmeno lui, in fondo, ha messo un muro all’idea. Anzi. Muro che invece l’amministra­tore delegato rossoblù alza sul difensore centrale. «La crisi causata dal covid ci ha colpito duramente e abbiamo dovuto ripensare il nostro piano d’azione assieme agli azionisti. In difesa l’arrivo di De Silvestri ha consentito al tecnico di spostare Tomiyasu nel mezzo, dunque non arriverà un altro difensore centrale». Tomiyasu al centro, ma anche Medel. Il rimescolam­ento difensivo aiuta a rendere questo mercato un po’ più enigmatico. Però è chiaro che il Bologna sta puntando tutto su profili giovani. «Una delle risorse che abbiamo e che ci lascia ottimisti è l’adattament­o al campionato italiano dei nostri giovani, che possono contare su un anno di esperienza in più nel nostro calcio e sul supporto degli elementi più esperti».

DALL’ARA. Mercato, ma anche Dall’Ara. Da ristruttur­are e anche da riempire, con l’idea degli inviti finché la capienza sarà bloccata a mille ingressi. «Insieme a Parma e Sassuolo abbiamo chiesto di far entrare allo stadio mille persone, e il presidente Bonaccini ha dato il via libera. Ci sono già diversi eventi aperti al pubblico, mentre il calcio è sempre rimasto chiuso, una cosa illogica». Spiega Fenucci che «non si tratta tanto una questione economica», il punto non è fare cassa al botteghino, «quanto piuttosto la voglia di riportare i tifosi all’interno degli stadi, perché il calcio senza di loro è dentro un acquario».

 ?? LAPRESSE ?? Sinisa Mihajlovic, 51 anni, tecnico del Bologna, nel corso degli allenament­i a Casteldebo­le
LAPRESSE Sinisa Mihajlovic, 51 anni, tecnico del Bologna, nel corso degli allenament­i a Casteldebo­le
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SCHICCHI Claudio Fenucci, ad del Bologna

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