YAMAHA PADRONA MA BAGNAIA C’È
Misano si sposa con le virtù della M1, ma non manca la concorrenza Pecco guida la pattuglia Ducati, con Dovizioso ridestato dai test
Le Yamaha sono state le padrone incontrastate del primo GP disputato a Misano e con la schiacciante vittoria di Franco Morbidelli hanno dominato anche la gara. Difficile quindi non immaginarne almeno due nelle posizioni che contano anche questa volta, tenendo conto che tutti, tranne Franco, hanno recenti conti in sospeso con questa pista. A partire da Fabio Quartararo che deve riscattarsi dalla banale caduta in cui è incappato, proprio in una gara in cui era quasi imbattibile sul ritmo, e che inevitabilmente gli è costata cara. Un errore da principiante che un candidato al titolo non può commettere. Deve ricominciare a crederci, anche, Maverick Viñales: dopo la pole position una settimana fa non era andato oltre il sesto posto in gara, un risultato ampiamente al di sotto delle aspettative che l’aveva reso invisibile in pista. Tornato in vetta nei test, il catalano ci proverà. Valentino Rossi, invece, punterà a tornare sul podio davanti al suo pubblico, dopo averlo per
all’ultimo giro con tanto amaro in bocca. Ma non si può escludere una doppietta di “Morbido”, ora che ha rotto il ghiaccio. «Quando vinci, poi corri con un’ambizione superiore» ha detto Franco. Chi potrebbe fare un sostanziale passo in avanti è Andrea Dovizioso, che dopo le buone sensazioni fatte registrare nella giornata di test di martedì, potrebbe avere una marcia in più nella seconda gara di Misano. È necessario, perché è il nuovo leader nella classifica iridata, sebbene per soltanto sei punti, e questa potrebbe essere l’occasione giusta per tornare a stare davanti, come peraltro fece qui solo due anni fa. Il forlivese dovrà vedersela anche con gli altri piloti Ducati, quali Jack Miller e Pecco Bagnaia. Soprattutto con il torinese che ha capito la GP20, ha capito la gomma nuova, ha grinta e fame da vendere e vuole firmare al più presto il contratto che lo porterà, il prossimo anno, proprio sulla DesmosediciGP ufficiale lasciata da Dovi. La delusione del primo GP è stata senza dubbio la KTM, che se a Brno e in Austria era stata capace di fare la voce grossa, sulla pista romagnola aveva chiuso appena decima, con Pol Espargaró, mai tra i protagonisti. Con una giornata di test sulle spalle ce le aspettiamo più competitive, magari non tanto da vincere, ma da creare scompiglio davanti. E la Honda? La Casa Alata, tolto Marc Marquez, continua a essere desaparecida nelle posizioni che contano, e dovrà fare nuovamente affidamento su Takaaki Nakagami, dati i forfait di Cal
Crutchlow e Stefan Bradl per infortunio e le pessime prestazioni del team Repsol Honda. Per concludere: occhio alle Suzuki. Perché lo scatto di Alex Rins e Joan Mir sul finale domenica scorsa è significativo. La GSX-RR è forse la moto più equilibrata in pista, non è da escludere che saranno proprio loro a monopolizzare la scena. Yamaha e Ducati sono avvisate.