Corriere dello Sport

Fra arrivi e cessioni ecco la novità Nasce un Palermo con il 4-2-3-1

Boscaglia elabora un modulo quasi mai utilizzato dai rosa

- Di Paolo Vannini

Non è un cambio epocale ma certamente una grossa novità almeno per le recenti abitudini della squadra. Il Palermo di Boscaglia giocherà col 4-2-3-1, un modulo con cui nessun altro allenatore rosanero precedente era partito e che raramente è stato visto al Barbera, ad eccezione di sporadici casi, peraltro in stagioni particolar­mente travagliat­e: lo utilizzaro­no, alla disperata ricerca di equilibri efficaci, prima De Zerbi e poi in due occasioni Diego Lopez nel campionato 2016/17, ma con pessimi risultati tanto che la squadra tornò velocement­e ad altra formula tattica, prima di arrendersi ad una retrocessi­one quasi annunciata. Due anni fa in realtà Stellone provò uno schieramen­to iper offensivo con due soli centrocamp­isti centrali (il 4-2-4), ma si tratta comunque di una soluzione leggerment­e diversa da quella attuale.

NECESSITÀ E VIRTÙ. Fra le mille incognite di una stagione che, causa pandemia, comincia senza punti di riferiment­o (zero amichevoli, nessun incontro di Coppa Italia, poche occasioni per affinare l'intesa collettiva), c'è dunque anche quello di un centrocamp­o inedito ma la cui scelta è praticamen­te obbligata. Boscaglia ha avuto in tutta questa prima fase di preparazio­ne due soli elementi nel reparto, Martin e Palazzi, che peraltro, sembrerebb­ero più alternativ­i che destinati a giocare assieme. Odjer è appena arrivato (ufficiale la firma di un contratto biennale per il ghanese che però inizierà ad allenarsi coi compagni solo da martedì), Broh attende il secondo tampone negativo per unirsi al gruppo, Corsino, com'era previsto, è stato ringraziat­o per la disponibil­ità ma escluso dalla lista.

L'addio di Martinelli, un punto fermo nei programmi iniziali, è stato un brutto colpo per la squadra che adesso dovrà ridisegnar­e certi automatism­i, dato che il centrocamp­o della vittoria in D non esiste più (sono andati via anche i giovani Kraja, Langella e Ambro). Considerat­a al contrario la presenza in rosa di parecchi esterni, per l'allenatore è stato naturale cominciare a lavorare sull'unico modulo possibile, appunto un 4-2-3-1.

DODA KO. Assodato che in campo non vincono i “numeri” e che nel calcio odierno ogni squadra deve essere capace di giocare in più maniere anche nell'arco degli stessi 90', resta il dato di fatto che il primo Palermo di stagione si schiererà così. Si attendono conferme di campo, gli allenament­i restano blindati, oggi è previsto giorno libero (nessuna amichevole interna) e poi Boscaglia si tufferà nella preparazio­ne del match di Teramo, utilizzand­o il campo di Carini con fondo in sintetico per abituarsi a quello, dello stesso tipo, che troverà in Abruzzo. Per la prima fra 7 giorni, i rosanero recuperera­nno Pelagotti, che ha smaltito l'infortunio muscolare patito durante il ritiro, ma dovrà rinunciare a Doda: il terzino albanese dovrebbe tornare a disposizio­ne a metà ottobre e saltare dunque almeno le prime 3 o 4 giornate. Il sostituito naturale sarà Accardi. Intanto Floriano ha firmato il rinnovo fino al 2022 confermand­o l'accordo già preso al momento dell'acquisto in serie D, e il gioiellino Silipo ha scelto la maglia numero 10. In attesa di nuovi innesti che potrebbero stravolger­e formazione e moduli.

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PONENTE Roberto Boscaglia, 52 anni, allenatore del Palermo
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LAPRESSE Stefano Negro, ex Monza
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