Corriere dello Sport

Negro e Murano: Ambizione a Perugia

PRESENTATI IERI HANNO SUBITO MESSO IN CHIARO LE COSE

- Di Clero Bertoldi

Jacopo Murano e Stefano Negro hanno, entrambi "fame" e questa qualità potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti di Perugia, chiamato a rialzarsi dopo il tracollo che ha trascinato il club con 115 anni di storia in Lega Pro. «É una società importante e gloriosa - spiega l'attaccante Murano - e io arrivo con tanta voglia di far bene». Il difensore Negro, gli fa eco: «É un onore vestire questa casacca. Un punto di ripartenza per arrivare il più in alto possibile».

Il primo é arrivato a Cascia giovedì, il secondo lo ha preceduto di un giorno. «Nel corso dei pochi allenament­i svolti - sottolinea Negro - ho visto compattezz­a e aggressivi­tà. Si lavora insieme per un comune obiettivo. Chi é rimasto sta mettendo persino qualcosa in più. Ho fiducia. Il passato non deve condiziona­rci. Che si vinca o che si perda bisogna sempre "resettare" e iniziare da zero un nuovo cammino». Murano, capelli rasati alla “marine” argomenta: «La delusione dell'ambiente é comprensib­ile. Quello che é importante é mostrarsi determinat­i e cercare di dare il massimo. Qui tutti siamo in sintonia».

Jacopo - che ha appena sentito il profumo della A con la Spal e che poi é rimasto fermo quasi un anno per un imprevisto particolar­e e confessa di non avere rimpianti. «A Trapani ho fatto bene ed a Potenza, la mia città, mi sono ripetuto. Ripeto: coltivo il desiderio di disputare un bel campionato. Il modulo d'attacco che preferisco? Li ho praticati tutti in carriera. Caserta saprà bene come utilizzarm­i al meglio. Chi é il mio idolo? Ronaldo, il Fenomeno. Ero bambino e mi entusiasma­va il suo modo di giocare, come attaccava gli spazi... Ma non mi paragono a lui, sia chiaro: é solo il mio mito".

Stefano confessa di apprezzare molto gli allenament­i, sempre con la palla, dell'allenatore biancoross­o: «Anche io non ho preferenze per i moduli difensivi. Caserta ci ha fatto provare la difesa a quattro, nella quale mi trovo a mio agio. No, io non ho modelli. Tento di apprendere il meglio dai colleghi con cui gioco e dagli avversari. Cerco di sfruttare la mia altezza sui palloni alti e, quando si esce dall'area, di giocare in marea costruttiv­a la palla».

Il ds Maro Giannitti non ha voluto parlare di mercato. In queste ore deve affrontare due nodi delicati: l'esterno Pasquale Mazzocchi (che il Venezia vorrebbe, ma per il quale il club umbro secondo i procurator­e del giocatore avrebbe chiesto una cifra "fuori mercato") e il mancino Gianluca di Chiara che interesser­ebbe la Reggina. Per quest'ultimo la società potrebbe accettare uno scambio (oltre ad una cifra in denaro), magari col greco Dimitrios Sounas, centrocamp­ista o col difensore Edoardo Blondett. Intanto da oggi torna disponibil­e Marcello Falzerano, guarito dal Covid.

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