C’È VIRTUS-MILANO PIACE PURE ALLA NBA
Oggi a Bologna la finalissima tra le due squadre più vincenti d’Italia Anche il like di Doncic per l’assist no look di Teodosic ad Abass Stelle, difese, ma occhio ai rincalzi
Attesa e bella. Primo capitolo di una saga destinata a durare per tutta la stagione. Milano-Virtus è la sfida per eccellenza, ma anche qualcosa di nuovo e di diverso. D’accordo, basket di settembre. Eppure il duello per aggiudicarsi la Supercoppa, che non è solo il primo trofeo stagionale ma anche l’unico assegnato nel 2020 dopo la Coppa Italia di febbraio, che sembra lontanissima, mette di fronte due squadre mai sembrate così forti nelle ultime stagioni. Dove pure lo sono state per investimenti, ambizioni e anche qualità, non sempre sfociate però risultati.
Ettore Messina e Sale Djordjevic danno l’impressione di aver costruito il giocattolo dei sogni. Armani con un’anima vera, tale da farla stravincere ovunque e di mostrarsi in sintonia con il livello richiesto dall’Eurolega. La Segafredo mai così profonda in tempi recenti, forte di quattro acquisti e di un vissuto italiano, dallo splendido Pajola di questi giorni ai nuovi arrivati, in grado di fare la differenza e non solo di allungare il roster.
Difesa contro difesa. Le due migliori, non a caso: Milano 71,4 e la Virtus 72 punti incassati nelle sette gare di Supercoppa. Non male quando la stagione vera deve iniziare e gambe e testa ancora non parlano la stessa lingua. Una chiave per stroncare le resistenze di Venezia e Sassari. Scontro muscolare, ma anche fra teste e talenti. Delaney, Punter, che in Virtus ha vinto la Champions League da assoluto protagonista, e Rodriguez da una parte, Markovic, Teodosic e Adams dall’altra, solo guardando alle prime linee. A proposito del divino Milos, il suo no-look assist ad Abass ha incassato sui social il like di Luka Doncic. Oltreoceano ci guardano grazie a personaggi così. I killer però possono essere meno scontati, l’ha dimostrato Amedeo Tessitori, in teoria terzo pivot a disposizione di Djordjevic e giustiziere di Sassari assieme ad Abass. Quest’ultimo forse più di tutti valore aggiunto della Virtus che gioca in casa e potrà avere 2100 tifosi come spinta ulteriore nel tentativo di impresa.
VINCENTI. Milano-Bologna, sempre loro, le più vincenti in Italia. Duello a distanza per tutta la stagione, dopo che in quella interrotta era stata la Segafredo a mostrarsi più brillante, in testa e con uno scontro diretto dominato. Aveva fatto i complimenti Ettore Messina, ex che non lascia indifferenti. Chissà quanti minuti concederà a Davide Moretti, in campo per un minuto contro Venezia, stavolta davanti agli occhi del patron virtussino Massimo Zanetti. Il presidente Segafredo durante il mercato aveva rinfacciato lo scippo del talento. Solo per il gusto di levarlo alla Virtus e poi non farlo giocare, era il senso del suo pensiero. «Speravo fosse Crozza a imitarlo» aveva risposto Messina, cercando di levarsi i panni del nemico della piazza, lui che a Bologna tra le altre cose ha vinto due Eurolega e completato un Grande Slam, e salutato con affetto l’anno scorso pur con qualche accento dissonante nella tifoseria.
Oltre il gioco delle parti e la rivalità, fra club e protagonisti c’è rispetto, e collaborazione naturale quando si sta allo stesso livello. Milano favorita nelle quote e non solo. Se un esigente come Ettore Messina si è detto «molto contento» qualcosa significherà. Ma attenzione alla Virtus, in crescita continua e sempre pronta nella gestione Djordjevic quando la posta in palio si alza. «Non sarà facile, ma nella vita niente è facile» dice l’altro grande ex in panchina. Milano-Virtus, non solo una sfida per la coppa, l’essenza della nostra pallacanestro, ancora più significativa in un momento come questo.
SUPERCOPPA - Finale (oggi) Virtus Segafredo Bologna-AIX Armani Milano (Segafredo Arena, ore 18; diretta su Nove ed Eurosport 2).