Bagnaia e Rossi delirio a Misano
Secondo una settimana fa al rientro dall’infortunio ieri ha dimostrato a tutti di avere una marcia in più Penalizzato per un fuori pista perde la pole certa: parte quinto ma nessuno ha il suo passo
Il baby vola con la Ducati ma paga per una penalità Vale settimo, Viñales pole
Successore nell’albo d’oro della Moto2, nonché nel rivendicare il proprio valore dopo aver subito l’ascesa fulminea di Fabio Quartararo, Pecco Bagnaia seguirà Franco Morbidelli anche come neovincitore in MotoGP? La vigilia del GP dell’Emilia Romagna è stata a dir poco promettente per il torinese della Ducati, che dopo il secondo posto di una settimana fa alle spalle di Morbidelli - compagno di allenamenti nella VR46 Riders Academy - ieri è stato velocissimo, fino a firmare il record virtuale, unico capace di scendere sotto l’1’31”. Un giro però annullato per una fugace, ma evidente, escursione con entrambe le ruote oltre i limiti della pista in uscita dall’ultima curva. «Stavo andando troppo forte, me ne sono accorto subito, è stato giusto cancellare il tempo, ma nella mia testa quel giro impressionante è il record».
Un giro del quale hanno beneficiato Valentino Rossi e soprattutto Jack Miller, che al traino di Bagnaia hanno firmato i loro migliori crono. Il paradosso è che Bagnaia alle 14 scatta solo quinto, ma partire dalla seconda fila non è necessariamente un problema per chi, ieri, ha condotto il gruppo in entrambe le sessioni di libere, nonostante una scivolata in mattinata. Pecco, ancora più del compagno (di oggi in Pramac e di domani nel team ufficiale) Miller, che si è qualificato secondo, può legittimamente credere nel successo su una pista non favorevole alla Ducati, che qui ha vinto solo nel 2007 con Stoner e nel 2018 con Dovizioso.
ALTRO CHE CRISI. Già, ma non doveva essere proprio la moto bolognese la più in crisi con la nuova posteriore Michelin? Lo suggeriva l’inverno e lo voleva una teoria, secondo cui la gomma più ricca di “grip” favoriva chi privilegiava la velocità all’interno della curva, lo storico punto debole della Ducati. E invece Bagnaia ha sfatato il mito sin da Jerez, dove soltanto un guasto tecnico gli aveva impedito di centrare il podio, e nemmeno la frattura della gamba a Brno ha fermato il 23enne di Chivasso. Che con il suo stile di guida più “rotondo”
e meno spigoloso, quasi alla Lorenzo (per citare un ex ducatista che curiosamente rischiava di togliergli il posto da ufficiale per il 2021) ha trovato la chiave di volta per diventare un top rider anche nella classe regina. «Mi sento come quando ero in Moto2, ho lo stesso tipo di confidenza». E la Ducati, oggi, è seconda solo alla Yamaha per numero di podi nel 2020 (sei).
«La penalità è giusta ma quello per me resta un giro da record Noi giovani stiamo crescendo, non c’è solo Quartararo»
DOVI. La staccata e il comportamento in curva di Bagnaia hanno costretto Dovizioso a studiare il collega. E anche se il Mondiale dice altro - con Dovi in vetta - a livello di velocità pura sembra proprio che il forlivese abbia perso il predominio nel contingente Ducati. Resta da vedere se con l’esperien
Con la sua guida diversa è diventato il leader Ducati Pure Dovi si adegua
za e la gestione della gara - i suoi punti forti - oggi Dovizioso potrà ribaltare una situazione difficile. «Devo attaccare, non ha senso ragionare in questa fase del campionato, ma non è facile, perché devo fare cose differenti rispetto al passato» ha spiegato il 34enne, che per scherzo sulla tuta ha scritto Unemployed (disoccupato), il suo attuale status verso il 2021.
Quanto visto ieri rafforza l’idea della Ducati di operare il ricambio generazionale, con il classe ’95 Miller e il ’97 Bagnaia ufficiali, e due coetanei del piemontese come i candidati al titolo Moto2 Bastianini e Marini (quest’ultimo ancora in trattativa per il team Avintia) pronti al salto. Bagnaia non teme la concorrenza. «L’anno scorso si parlava di Quartararo, ed era giusto, ma ora tutti noi giovani stiamo andando forte e siamo davanti. Io non sento di avere nulla in meno». Basta seguire il consiglio dell’amico Morbidelli, il primo ad aver digerito le imprese del francese prendendosi la rivincita...