Pirlo debutta senzabomber: c’è Ronaldo
Oggi il debutto da allenatore per il Maestro «Ho solo certezze, qui ci sono campioni. Suarez? Tempi lunghi difficile sia lui l’attaccante»
Alla scoperta del nuovo mondo. Inizia l’era Pirlo e la Juve è tutta da svelare. Sono passati 44 giorni dalla clamorosa caduta europea contro il Lione che ha posto fine al progetto Sarri e i campioni d’Italia ripartono dalla svolta forte voluta dal presidente Agnelli che ha portato al timone il Maestro. E’ la notte del debutto ed è sempre speciale, perché porta con sé emozione, curiosità, pressione, passione. Andrea Pirlo però si mostra calmo e sereno. «Sto bene, l’importante è che stiano bene i ragazzi - ammicca - Tutti parlano di me? Fortunatamente questo non mi cambia, sono sempre stato così anche quando ero calciatore, lo sarò anche da allenatore. Sono sicuro di quello che sto facendo e di quello che andrò a fare; l'importante è avere in testa ben chiare le cose». Con una precisazione: «Non sono qui per far vedere la diversità con la Juve di Sarri. Porto avanti la mia idea di un calcio aggressivo, con padronanza del gioco. Sono due culture diverse, in alcune cose simili, ma con obiettivi uguali». Per la squadra, poi, non ha in mente parole particolari: «Non devo scuotere i ragazzi. Si parte da zero e dobbiamo avere voglia e ferocia per raggiungere gli obiettivi prefissati. Devono capire che è finito un anno da campioni d'Italia e ne inizia uno nuovo dove dobbiamo raggiungere lo stesso obiettivo. Con la Samp voglio vedere atteggiamento positivo, padronanza del gioco, ricerca continua della palla in riaggressione».
CERTEZZE. Pirlo ha avuto un mese scarso di lavoro a disposizione per plasmare la sua creatura ma questo non lo turba, anzi. «Dubbi non ne ho, certezze invece tante - assicura - sono alla Juventus, alleno una squadra di campioni. Mi sono inserito benissimo in questo ambiente, è stato facile, però adesso inizia il campionato e ho la certezza è che alleno una squadra forte». L’assicurazione sulla vita risponde naturalmente al nome di Ronaldo e tanto basterebbe già per dormire sonni tranquilli. Qualche incognita comunque c’è. Per come decollerà il nuovo progetto tecnico e perché il mercato non ha ancora portato Dzeko, il nuovo centravanti. Così, con l’addio di Higuain («Ci ha comunicato la voglia di andare via, abbiamo trovato l’accordo velocemente») e con le assenze di Dybala (ieri tornato parzialmente in gruppo) e Bernardeschi, l’attacco si reggerà quasi interamente sulle spalle del fenomeno. Il nuovo bomber, in ogni caso, arriverà: «Lo stiamo aspettando tutti però il mercato è lungo, ci sono problemi per qualsiasi squadra. Per cui siamo sereni, siamo contenti dei giocatori che abbiamo a disposizione, non abbiamo fretta». L’identikit ha ormai unicamente i tratti di Edin perchè è proprio Pirlo ad archiviare il sogno Suarez. «I tempi per il passaporto saranno lunghi, è difficile che possa essere lui il centravanti della Juve». Ronaldo, quindi, per iniziare. Con accanto il gioiello Kulusesvki. «Dejan può giocare in qualsiasi posizione dell'attacco perché è talmente intelligente da trovarsi la posizione da solo in mezzo al campo. E' un trequartista, una seconda punta-trequartista, che può giocare anche da esterno. Ha grossi margini di miglioramento». Chi farà il centravanti tra loro? «Nessuno dei due, anche perché nessuno dei due sta in quella posizione, quindi cercheranno di muoversi di conseguenza, guardando l'uno il movimento dell'altro. Ci saranno delle rotazioni per cercare di arrivare con più gente possibile in area avversaria». I dubbi riguardano il centrocampo. Nell’allenamento allo Stadium di ieri mattina è stata provata una linea a cinque composta da Cuadrado, Bentancur, Rabiot, Ramsey e, alternati, De Sciglio e Luca Pellegrini. L’interrogativo è proprio sulla sinistra, a causa dell’assenza di Alex Sandro: lesione muscolare alla coscia destra, un mese di stop per lui. In difesa, via con il terzetto Danilo-Bonucci-Chiellini. Ciak, si gira la nuova Juve.
«Kulusevski può ancora migliorare può giocare anche come esterno»