Corriere dello Sport

MILIK-DZEKO,ÈGIALLO

Dubbi sul polacco? La Roma chiede uno sconto. Inter, oggi arriva Vidal

- Di Guido D’Ubaldo e Fabio Mandarini

Telefonata tra Friedkin e un traumatolo­go svizzero ma la società non conferma Manca anche l’intesa tra il centravant­i e il Napoli La Juve studia un piano B

Il triangolo no. Almeno per il momento: e ciò significa che il maxi affare incrociato Napoli-Roma-Juve, il famoso triangolo di cui sopra con Milik e Dzeko al vertice, non riesce ancora a chiudersi. Sia chiaro: la volontà collettiva è di trovare quanto prima tutti gli accordi, perché gli interessi in ballo sono notevoliss­imi e molteplici, ma c’è un problema enorme da risolvere. Alla base: tra l’attaccante azzurro e il club di De Laurentiis, in rottura totale sulla definizion­e degli ultimi aspetti legati alla richiesta di multa e all’ipotesi di intentare una causa per danni all'immagine dopo il famigerato ammutiname­nto del ritiro post Champions; agli stipendi di luglio e agosto, non ancora corrispost­i e anzi tema di una proposta di rinuncia al momento respinta; e alle commission­i di Pantak, manager di Arek attualment­e a Roma proprio per trattare.

Milik, invece, è a casa sua, a Posillipo, in fibrillazi­one e in attesa di notizie: a differenza di Dzeko, infatti, non è stato convocato da Gattuso per la partita in programma oggi a Parma. Dopo una settimana trascorsa a lavorare da solo in sede, è un uomo ormai ai margini. E tutto questo non è altro che la conferma di quanto gelido sia ormai il rapporto con il Napoli. Oggi il centravant­i praticamen­te fuori rosa si allenerà da solo a Castelvolt­urno.

Ma non ci sono solo problemi legati alla risoluzion­e economica del rapporto tra Milik e il Napoli. Anche se la Roma smentisce, le visite mediche di venerdì a St. Moritz avrebbero lasciato qualche dubbio. Il traumatolo­go svizzero Georg Ahlbäumer, che ha relazionat­o sulle condizioni delle ginocchia del centravant­i polacco, avrebbe evidenziat­o ai massimi dirigenti della Roma un quadro clinico da approfondi­re. Milik ha ottenuto l’idoneità, ma la Roma avrebbe chiesto al Napoli una riformulaz­ione delle condizioni di pagamento che ha fatto infuriare i dirigenti napoletani. Pare che l’ultimo contatto telefonico tra Fienga e De Laurentiis abbia evidenziat­o qualche tensione.

QUANTI PROBLEMI. E allora, muro contro muro. Sì, la maniera forse più incisiva per raccontare quanto sta accadendo da venerdì tra il club azzurro e David Pantak, manager di Milik, è proprio questa. Arek ha accettato la Roma, e dunque il ricco contratto fino al 2025 da 4,5 milioni più mezzo milione di bonus a stagione, e il Napoli ha accettato l’offerta di Fienga da 25 milioni di euro tra prestito oneroso, obbligo di riscatto e bonus facilmente raggiungib­ili, ma il fatto è che sul tavolo c’è ancora una serie di questioni che stanno mettendo seriamente a rischio la chiusura dell’operazione.

Primo aspetto: Pantak ha comunicato che il suo assistito non rinuncerà agli stipendi di luglio e agosto (non ancora pagati alla squadra, consideran­do il termine del 30 settembre). Secondo aspetto: manca l’accordo sulle spettanze da riconoscer­e al manager polacco. Terzo aspetto: Milik, da ieri blindato a casa insieme con la sua compagna Jessica e un collaborat­ore di Pantak, chiede formalment­e al Napoli di rinunciare alla richiesta di multa e anche all’idea di chiedere i danni all'immagine dopo l’abbandono arbitrario del ritiro da parte della squadra, in coda alla partita di Champions con il Salisburgo al San Paolo. Una bomba che le parti stanno provando a disinnesca­re: anche perché tra qualche mese, giova ricordarlo, Arek sarà libero di svincolars­i a parametro zero (ha il contratto fino al 2021).

DZEKO ASPETTA. Tutto da rifare. Dzeko venerdì era partito per Verona con la valigia pronta destinazio­ne Torino e invece gli ultimi accadiment­i a Napoli lo hanno riavvicina­to fortemente alla

Roma. Edin la sua scelta l’aveva già fatta un mese fa. Aveva detto sì alla Juve, convinto di poter vincere anche in Italia al termine di una luminosa carriera. Anche Roma e Juventus sono d’accordo da tempo e il trasferime­nto del centravant­i dovrebbe portare quindici milioni nelle casse del club gialloross­o. Dzeko non ha preso bene queste difficoltà sopraggiun­te per il suo trasferime­nto, legate agli ostacoli che non sono ancora stati superati per portare Milik alla Roma. E quindi l’effetto domino che avrebbe dovuto portare il polacco nella Capitale e il bosniaco a Torino si è interrotto sul più bello, proprio in dirittura d’arrivo.

Ieri Edin è rimasto in panchina. Gattuso non ha convocato il suo attaccante

L’ATTESA. Ora è tutto da rifare, con la prospettiv­a per la Roma di tenersi un giocatore, non uno qualsiasi, ma uno con la personalit­à di Dzeko che è anche il capitano, scontento e controvogl­ia. Il bosniaco era partito per Verona convinto che fosse l’ultima formalità dei suoi cinque anni trascorsi in gialloross­o, mentre il suo trasferime­nto alla Juventus torna in discussion­e. Si attendono sviluppi, si rincorrono voci. Difficile gestire un gruppo con l’imbarazzo di un giocatore che aveva già deciso di andare via.

Nelle prossime ore, subito dopo la partita di Verona, si proverà a rimettere in piedi una doppia trattativa che era stata complicata fin dall’inizio, per la Roma le difficoltà di arrivare a Milik hanno complicato tutti i piani di mercato. Lo stesso discorso vale per la Juventus che sembra più propensa della Roma a cercare un piano B.

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GETTY IMAGES Arkadiusz Milik, 26 anni, 4 stagioni al Napoli
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ANSA Edin Dzeko, 34 anni, ieri durante il riscaldame­nto
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MOSCA Aurelio De Laurentiis, 71 anni, presidente del Napoli
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