La legale della Juventus «Nessuna trattativa»
Nelle intercettazioni anche l’avvocato del club bianconero La Turco allontana le speculazioni sulla sua frase (“vi porteremo nuovi stranieri”): «Le mie parole riportate in maniera incompleta»
Servirà tempo per fare chiarezza sul caso dell'esame farsa di Luis Suarez. La Procura di Perugia è al lavoro, le indagini avviate dalla Guardia di Finanza per ben altri motivi già a febbraio, forse sono solo all'inizio e potrebbero andare oltre i protagonisti dell'Università degli Stranieri. La faccenda resta particolarmente delicata e in continua evoluzione, specialmente pensando al secondo capo di imputazione emerso ieri, quello di concorso in corruzione per la rettrice Giuliana Grego Bolli: in tal senso il lavoro del Procuratore Raffaele Cantone sarà rivolto a individuare anche l'eventuale corruttore. La premessa è sempre la stessa: né Suarez né la Juventus risultano indagati, la società bianconera si era inoltre già ritirata dalla corsa all'uruguaiano una decina di giorni prima dell'esame incriminato. L'apertura di un'indagine della Procura Federale, poi, è stato un atto dovuto.
L'INTERMEDIARIO. Nel frattempo è salito agli onori della cronaca il profilo dell'avvocato Maria Turco, donna di fiducia dell'avvocato Luigi Chiappero del noto studio legale Chiusano: penalista, da anni impegnata insieme a Chiappero anche nella tutela legale delle vicende sportive di Juventus, si è meritata la reputazione di avvocato molto determinato. Rientra anche lei nelle intercettazioni relative all'organizzazione dell'esame, uno stralcio in particolare è finito nel mirino delle polemiche: «Vi porteremo nuovi stranieri».
«NESSUNA TRATTATIVA». Nel pomeriggio è arrivata la netta presa di posizione da parte dell'avvocato Turco: «Nelle mie funzioni di legale ho messo in contatto lo staff di Luis Suarez con l’Università degli Stranieri di Perugia. Tale contatto faceva seguito alla verifica dei requisiti necessari per l’ottenimento della cittadinanza italiana e alla constatazione che il calciatore non fosse in possesso del certificato B1, richiesto dalle normative in vigore. Quest’attività di contatto è riscontrata dalle mail intercorse tra l’entourage del calciatore e l’ente universitario, nelle quali, per pura cortesia, la sottoscritta è in copia ma non destinataria. In altre comunicazioni, dello stesso tenore, ho interloquito con il Servizio Relazioni Internazionali Erasmus e Mobilità della stessa università per avere e trasmettere le indicazioni burocratiche circa l’erogazione del corso on line e l’eventuale successiva iscrizione all’esame in oggetto». A proposito della frase contestata, l'avvocato Turco spiega: «Le mie parole, captate con intercettazione telefoniche, sono state oggi evidentemente per necessità di sintesi, riportate fuori contesto e in maniera incompleta. Proprio nel corso di quelle conversazioni telefoniche, infatti, ho espresso chiaramente la richiesta che la procedura di esame avvenisse, come previsto, “in presenza” e senza alcun tipo di trattamento di riguardo rispetto a qualsiasi altro candidato. Un’analisi attenta di tali conversazioni potrà dimostrarlo senza ombra di dubbio. Quanto al riferimento ad “altri calciatori” è del tutto evidente che trattandosi della prima volta che seguivo una vicenda collegata alla certificazione di conoscenza della lingua italiana, le mie parole sono da interpretare come un bagaglio di conoscenza procedurale da utilizzare per casi futuri, solamente laddove ce ne fosse la necessità». In estrema sintesi: «Nessun accordo, nessuna trattativa. Semplicemente una presa d'atto. Come noto alle cronache, peraltro, il calciatore non è stato tesserato in Italia e la società che in quella fase si era interessata a lui (la Juventus) aveva poi esplicitamente cambiato obiettivi di mercato».
«Ho messo in contatto lo staff di Suarez con l’Univeristà»