Corriere dello Sport

Priorità Friedkin management e nodo stadio

Via alla rivoluzion­e tra i dirigenti E sarà direttamen­te la proprietà a tenere i contatti con la Raggi

- Di Guido D’Ubaldo

Mentre partono le prime querele per le attribuzio­ni di responsabi­lità per il 3-0 a tavolino e la Procura federale potrebbe aprire un fascicolo sul caso, i Friedkin sono ancora molto seccati per quello che è successo. Questo episodio increscios­o accelererà la rivoluzion­e che a Trigoria toccherà tutti i settori della società. I Friedkin sin dai primi giorni hanno cominciato a studiare i profili di tutti i dirigenti, si sono fatti un’idea e a breve daranno la loro impronta alla società ereditata da Pallotta. Padre e figlio continuano a stare a Roma. Lavorano tutti i giorni a Trigoria, continuano a muoversi con autisti privati senza utilizzare le auto di servizio e gli autisti della società, Dan ha sempre la segretaria che lo segue come un’ombra.

Il primo a salutare è stato Mauro Baldissoni. E’ stato escluso dal Consiglio d’amministra­zione e di conseguenz­a ha perso la qualifica di vice presidente. Ha già svuotato il suo ufficio di Trigoria e sta studiando la risoluzion­e del contratto di altri due anni con la nuova proprietà. Non avrà più neppure la delega sullo stadio. I Friedkin hanno comunicato alla sindaca Raggi che saranno direttamen­te loro i referenti per il nuovo impianto. L’incontro in Campidogli­o è stato rinviato dopo la fuga di notizie, ma si farà a breve. Il nuovo presidente è fortemente interessat­o allo stadio. Nei giorni scorsi ha avuto una conference call con Cozzoli, presidente di Sport e Salute e Vitek, l’immobiliar­ista ceco interessat­o all’acquisto dei terreni di Tor di Valle. Il progetto va avanti, la prossima settimana sono previste novità, anche se la Raggi fatica a portare in aula il progetto in quanto ci sono ancora forti perplessit­à sul fronte grillino.

RIVOLUZION­E. Friedkin pensa a una ristruttur­azione di tutta la società. Rischiano in tanti, anche se la gestione della società sarà sempre affidata a Fienga, che ha dovuto fermarsi qualche giorno per motivi di salute. L’amministra­tore delegato ha indicato in Jumà Qaddourah, ex direttore di produzione, il giovane dirigente che deve relazionar­si con Ryan Friedkin sulla gestione ordinaria della società.

Il segretario Pantaleo Longo ha già dato le dimissioni: andrà al Verona. Sembra in uscita anche Francesco Calvo, Chief Operating Officier del club. Da verificare la posizione di Gianluca Gombar, giovane team manager finito dentro l’infortunio che ha portato alla sconfitta a tavolino. Morgan De Sanctis è un uomo della società, ma con l’arrivo di un nuovo direttore sportivo potrebbe lasciare anche lui. Altro dirigente in bilico è Manolo Zubiria.

TOTTI. Non è in programma nessun incontro con Francesco Totti, il suo ritorno potrebbe essere preso in consideraz­ione più avanti, ma non è una priorità per la nuova Roma. Quando sarà preso in esame il suo ritorno saranno definite chiarament­e e saranno messo per scritto competenze e deleghe. Ma finora non c’è stato alcun contatto. Presto Friedkin incontrerà anche il presidente della Federcalci­o, Gabriele Gravina. Il nuovo patron della Roma gli ha chiesto un incontro, Gravina ha risposto di essere disponibil­e seguendo i canali istituzion­ali, come per tutti gli altri club. Secondo il numero uno del calcio italiano il club gialloross­o ha poche speranze di avere uno sconto sulla sconfitta a tavolino. Le regole vanno rispettate.

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LAPRESSE Dan Friedkin, nuovo proprietar­io della Roma

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