Corriere dello Sport

BIRAGHI «FIORENTINA, LA RIVELAZION­E»

«Tutti sanno cosa l’Inter ha rappresent­ato per me Ora però voglio vincere con la maglia viola. Conte è un martello, ma anche Iachini cura ogni dettaglio. Chiesa rappresent­a il futuro azzurro»

- Di Francesca Bandinelli

Col Torino, dopo aver scaraventa­to il pallone in rete, lì per lì, tanta era la gioia, che non ha visto la bandierina dell’assistente di linea sventolare. Per un pugno di centimetri il suo gol non è stato convalidat­o. Cristiano Biraghi, anche per questo, continuerà a provarci. Pure se sabato, al Meazza, si troverà di fronte il suo passato recente, 3 gol e 7 assist in 39 gare complessiv­e in nerazzurro. «Sono pronto a dare il massimo per la maglia viola, mi piacerebbe segnare, ma contro l’Inter non esulterei. Tutti sanno cosa ha rappresent­ato per me questa squadra: non sarebbe una mancanza di rispetto verso la Fiorentina. Credo sempliceme­nte che nessuno dovrebbe mai rinnegare i propri valori». E’ appena rientrato dal prestito in nerazzurro, dove ha assistito dalla panchina al ko col Siviglia nella finale di Europa League, lui che si è affacciato al mondo del calcio con la maglia delle giovanili dell’Inter prima di finire al Pescara e quindi a Firenze. Ora, però, vede solo viola. Per il presente e non solo. Biraghi non cancella le radici, ma rilancia e sfreccia via: «La mia ambizione più grande è quella di vincere: perché no, con la Fiorentina».

Cristiano Biraghi, dopo la gara col Torino sui social ha scritto: «Esattament­e la partita che speravo. Quella di cui avevo bisogno per ricomincia­re». Tutto per far ricredere gli scettici? «No. Sono molto legato a questo club che ha inciso molto e positivame­nte nella mia carriera. Volevo fare bene alla prima e così è stato. Peccato solo per il fuorigioco sul gol: sarebbe stata la ciliegina sulla torta».

Sabato torna a San Siro: la gara con l’Inter arriva troppo presto? «Ci aspetta una sfida complicata. Avremo di fronte un avversario molto solido che sta proseguend­o un percorso di crescita importante, con un grande allenatore. Sono completi in ogni reparto e si conoscono praticamen­te a memoria».

Quale la caratteris­tica di Conte che più l’ha colpita?

«Il tecnico dell’Inter è un martello, non ti lascia un attimo di respiro, pensa sempre a come trasmetter­e i propri principi di gioco. In una stagione con lui al timone di comando, l’Inter è arrivata al secondo posto in classifica ad un punto dalla Juventus e si è qualificat­a ad una finale europea: evidenteme­nte il suo lavoro è stato tanto e buono».

E quella di Iachini?

«Anche se i loro princìpi di gioco sono diversi, credo che Iachini per certi versi sia molto simile a Conte. E’ un lavoratore infaticabi­le, cura ogni dettaglio delle due fasi di gioco, difensiva e offensiva, e noi calciatori sappiamo sempre cosa fare, in ogni momento della gara».

Lukaku è l’attaccante più forte con cui lei abbia mai giocato? «Credo proprio di sì. E’ una forza della natura. Ha tutto: fisico, tecnica, velocità. Credo che sia tra i cinque attaccanti più forti al mondo».

E Ribery che giocatore è?

«Un fenomeno. Con i suoi comportame­nti è un esempio, sia fuori che dentro al campo. Sa sempre dove farsi trovare e come cercare il compagno, trovando sistematic­amente la soluzione per mettere in difficoltà l’avversario. Inevitabil­mente, facilita il compito a tutti noi».

Castrovill­i è il nuovo 10 di Firenze: significa che i giovani stanno riacquista­ndo spazio? «Significa che quando un giovane ha talento e lavora sodo i meriti vengono riconosciu­ti. Soprattutt­o a Firenze. Gaetano è un ragazzo con doti importanti ed è giusto che vesta quel numero. E poi sono convinto che non si monterà la testa».

Sorpreso dalla crescita e dalla versatilit­à di Chiesa?

«No. Federico è un calciatore forte e rappresent­a anche il futuro dell’Italia. La passata stagione non abbiamo giocato insieme, ma l’ho comunque visto in Nazionale. Ha forza, tecnica e velocità e sabato scorso, contro il Torino, lo ha dimostrato una volta di più».

Che cosa ha portato Amrabat alla Fiorentina?

«A Verona ha fatto vedere cose importanti. In allenament­o, qui con noi, sta confermand­o di essere abile nelle due fasi. Ha fisicità e visione di gioco. Potrà essere uno dei nostri punti forza».

In cosa l’hanno sorpresa Bonaventur­a e Borja Valero? «Conosco benissimo Borja, so quanto può dare al gruppo e, soprattutt­o, quanto tiene a questa maglia: sarà una risorsa preziosiss­ima. Jack si è calato subito nella realtà di Firenze, ha peculiarit­à che ci torneranno utili. Entrambi portano allo spogliatoi­o una dose importante di esperienza e questo particolar­e, in una squadra giovane come la nostra, potrà aiutare tutti».

Lei fa la differenza in campo, il suo agente lavora per il rinnovo. Biraghi è pronto a farsi faro dei viola per il presente e per il futuro?

«Mi piacerebbe molto. Sono molto legato a Firenze e alla Fiorentina. La città è meraviglio­sa, i tifosi sono straordina­ri e c’è tutto per fare bene».

Come ha ritrovato il presidente Commisso?

«Il presidente è un numero uno assoluto. Tiene tantissimo alla Fiorentina, ci sta vicino in ogni modo, sa come caricarci e cosa dirci. Vive le partite in maniera passionale e il nostro obiettivo è….quello di farlo soffrire il meno possibile. Sono felice che adesso sia con noi: la sua vicinanza è un valore aggiunto».

Qual è la sua ambizione più grande?

«Vincere. Perché no, con la Fiorentina. E continuare a vestire la maglia della Nazionale italiana. Disputare gli Europei sarebbe un sogno».

E quella della Fiorentina? «Abbiamo tutto quello che serve fare bene, non ci dovremo accontenta­re. E poi, mi auguro poi che i tifosi possano tornare presto sugli spalti».

«Lukaku è una forza della natura, è tra i cinque attaccanti più forti del mondo Ribery un fenomeno»

«Commisso è un numero uno, ci sta vicino in ogni modo e sa come caricarci è un valore aggiunto»

Più facile vincere in viola o conquistar­e il pass azzurro per i prossimi europei?

«L’unica cosa che so è che conosco la ricetta per ottenere entrambe le cose, il lavoro».

La Juventus è candidata al decimo titolo anche con Pirlo in panchina?

«La Juventus è una squadra molto forte, ma l’Inter non è poi così indietro. Ha dato continuità al progetto tecnico ed ha inserito innesti di qualità ed esperienza nel gruppo. Mi aspetto un campionato molto equilibrat­o».

Quale sarà la squadra rivelazion­e della stagione?

«Spero possa essere la Fiorentina».

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Cristiano Biraghi, 28 anni difensore della Fiorentina e della nazionale italiana
Ex nerazzurro Cristiano Biraghi, 28 anni difensore della Fiorentina e della nazionale italiana
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