Corriere dello Sport

PROCESSO AL CENTRO CAMPO

Il Bologna prende troppi gol anche perché non c’è il giusto filtro sulla mediana: ecco il parere di tre esperti

- di Claudio Beneforti

Sinisa Mihajlovic può scegliere, e questo non è un particolar­e da poco, poi è evidente che sarà importante fare le scelte giuste, anche a seconda via via della squadra che ti trovi di fronte e di chi sono i dirimpetta­i. E ciò non è facile, primo perché non c’è un centrocamp­ista che per quelle che sono le sue potenziali­tà fa la differenza, secondo perché chi può dare grandi garanzie nella fase di non possesso palla ecco che non ne assicura altrettant­e in quella di possesso. Nel 4-2-3-1 di Sinisa i mediani sono Gary Medel, Andrea Poli, Jerdy Schouten, Nicolas Dominguez e Mattias Svanberg, ai quali si può aggiungere il giovane islandese Andri Fannar Baldursson. Non avendo Medel, contro il Milan Mihajlovic ha impiegato Schouten e Dominguez, che per quelle che sono i suoi principi di gioco potrebbero essere i due titolari della cattedra. Fatto sta che hanno sofferto e di conseguenz­a hanno finito per far soffrire anche la difesa, dove è arrivata troppa roba non (già) lavorata. Il che potrebbe portare Sinisa a dover rivisitare certi suoi orientamen­ti, impiegando magari Medel al posto di uno tra Schouten e Dominguez. Che nel Velez Sarsfield lavorava più da mezzala che da mediamo.

Altro punto: attenzione a Svanberg, che è il centrocamp­ista più completo, che più degli altri sa strappare e che ha anche l’entrata e la conclusion­e a rete. Insomma, quando lo svedese starà bene fisicament­e, poco ma sicuro Miha lo terrà in consideraz­ione come gli altri, se non addirittur­a di più. No, non abbiamo dimenticat­o Poli, che ha corsa, esperienza, sa interdire, ripartire ed essere anche costruttiv­o in tutte e due le aree di rigore. Su questa tema ieri abbiamo ascoltato tre centrocamp­isti del Bologna del passato, Eraldo Pecci, Franco Colomba e Tomas Locatelli, ecco cosa ci hanno detto. un giudizio, ma Schouten ha buona tecnica e anche i tempi giusti nel servire il pallone». Un regista che potrà dire sempre di più la sua nel Bologna, catalizzan­do il maggior numero di palloni possibili. E poi c’è Nico Dominguez: arrivato a gennaio è stato l’emblema del giovane descritto da Pecci. Dall’argentino si sono viste giocate di classe. Quelle che faceva con il Velez e grazie alle quali si è conquistat­o le prime chiamate dalla Nazionale dei grandi. Oppure il filtrante per Palacio all'esordio in A. Ma a Bologna ha anche attraversa­to momenti di difficoltà in campo. In parte dovuti all’inesperien­za, in parte alla necessità di ambientars­i: «Se alzerà i ritmi diventerà un giocatore importante anche in Italia». Ma la linea mediana del Bologna non è fatta di soli giovani. Ci sono anche gli esperti Poli e Medel. «Loro sono buoni giocatori dai quali sai cosa aspettarti. Sai che non faranno mai dei dribbling, ma sai anche che ti garantisco­no interdizio­ne. In determinat­e partite potrebbero anche andare bene insieme». uno dei veterani potrebbe essere più idoneo di una coppia molto giovane». Le possibilit­à sono molte. Poli, Medel: per Colomba uno dei due potrebbe aiutare maggiormen­te il reparto. «C’è da considerar­e anche Soriano, lui gioca più avanti ma è un centrocamp­ista anche lui, è l’ago della bilancia, quando trova la condizione per il Bologna è un’ottima cosa». Più in generale, va avanti ancora Colomba, «le possibilit­à sono davvero tante: quando si hanno dei giocatori che possono ricoprire i ruoli dei centrocamp­isti, quattro, cinque se consideria­mo anche Svanberg, vuol dire che si può cambiare, che hai molte possibilit­à». E’ questo il grande vantaggio del Bologna: le scelte. Che però Colomba vede nette su Schouten. «La prima partita in cui l’ho visto - racconta -, ho pensato al suo innesto, a come possa diventare un perno importante per la squadra. Non è facile. Adeguarsi al nostro campionato non è facile, ma Jerdy ha i numeri da centrocamp­ista, da organizzat­ore di gioco. E’ un punto di riferiment­o per il futuro».

straordina­ria, dopo due ore lo hai già dimenticat­o. La bella giocata invece ti resta dentro, te la ricordi». Come ad esempio l’assist di Dominguez nello scorso campionato al suo esordio in A. «Esatto, quel gesto tecnico, a distanza di mesi, ancora ce lo ricordiamo. Il bello del calcio è dopo tanti anni ancora emozionars­i parlando di un gol». Insomma per Locatelli alla coppia di centrocamp­o Medel-Poli mancherebb­e qualcosa: «Sono entrambi centrocamp­isti di grande valore, giocatori che fanno interdizio­ne in maniera eccellente ma qualche giocata divertente ci vuole». All’ex fantasista del Bologna piace l’idea di puntare sui giovani: «Vediamo dove è arrivata l’Atalanta negli ultimi anni. A Bologna ci sono giovani centrocamp­isti di grande prospettiv­a. Svanberg ha una buona personalit­à, doti tecniche e può dare un contributo importante. Donnarumma ha esordito che era ancora un ragazzino, io a 17 anni ho sempre giocato anche se ai giovani va concesso di poter fare qualche errore in più».

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SCHICCHI I giocatori del Bologna in allenament­o sul campo del centro sportivo di Casteldebo­le
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Mattias Svanberg, 21 anni, centrocamp­ista svedese del Bologna
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