Il Pescara di Oddo? Anche algoritmi e nuove tecnologie
Speciali sensori nelle divise per monitorare la resistenza al lavoro degli atleti e prevenire infortuni
Il Pescara diventa (iper)tecnologico: si affida all’intelligenza artificiale. Merito del nuovo main sponsor, Contrader, giovane azienda campana intorno alla quale gravitano ben 130 ingegneri specializzati in tecnologie innovative. Che, una volta applicate al calcio, permetteranno di prevedere gli infortuni, stabilire le condizioni fisiche di un determinato giocatore e... molto altro. Ora, non sappiamo se basterà ai biancazzurri per battere il Chievo sabato alle ore 14 all’Adriatico, ma l’auspicio di un buon esordio del nuovo ticket c’è tutto. A proposito, ci sarebbe anche da vendicare quella sconfitta all’ultimo minuto dell’ultima giornata del vecchio campionato, il 31 luglio scorso, che stava quasi per mandare all’inferno della C gli abruzzesi (poi salvati dai rigori ai play out contro il Perugia). Ma questa è un’altra storia. Adesso non è tempo per i retropensieri, il futuro prossimo parla di un Pescara ancora in serie B e, soprattutto, con la prospettiva di un campionato d’avanguardia.
ALGORITMO. Nel frattempo va registrata la suggestione del nuovo sponsor che, va detto, non rientra nella categoria delle normali aziende. Già, c’è molto di più. La Contrader - che oggi sarà presentata in conferenza stampa dal suo Ceo, Sabatino Autorino – ha in mente un progetto chiaro: monitorare i giocatori durante le sedute di allenamento grazie a sensori inseriti nell’abbigliamento da gioco, in modo da fornire un quadro completo di tutti i loro parametri fisici (si misureranno i livelli di serotonina con i guanti). Così, grazie ad algoritmi elaborati dall’intelligenza artificiale (AI), sarà possibile prevedere/prevenire gli infortuni, ma anche allertare l’allenatore su quando sarebbe opportuno far stare un atleta a riposo, o suggerirne l’utilizzo perché... in grande forma.
COME IL LIVERPOOL. Non è una primizia mondiale, ma solo perché c’è già il Liverpool ad utilizzare questa tecnologia. Però lo fa solo con i giocatori della prima squadra, invece il Pescara lo utilizzerà anche per i giovani. Eh già, se i dati raccolti tra i baby saranno davvero compatibili con la proiezione di un futuro campione (o meno), beh, il Pescara può considerarsi all’avanguardia. D’altra parte il club in questo senso ha una tradizione solida, di talenti ne ha sfornati a iosa, anche se va detto che le qualità di Verratti, Torreira, Lapadula & company si vedevano a occhio nudo. In ogni caso questo nuovo approccio scientifico sarà di aiuto a tutti, con un quadro completo dei dati che saranno forniti allo staff tecnico e all’atleta stesso, che oltre a farsi valutare sarà in grado di auto-valutarsi e, di conseguenza, sapersi migliorare o meno: da lì scaturiranno i parametri psicologici, poi a seguire quelli tattici. Dunque, Pescara che si affida alla tecnologia. Ma anche ad un grande spirito di rivalsa dopo le sofferenze del post-lockdown. Il Chievo è avvertito.