Corriere dello Sport

RINNOVO VALENTINO 2021 CON OPZIONE

Di sicuro correrà un altro anno Il 2022 è un punto interrogat­ivo legato anche al progetto di un suo team in MotoGP col fratello

- di Mirco Melloni

Montmelo, dove ha vinto dieci volte, rappresent­a ancora una volta il teatro di un momento storico legato a Valentino Rossi. Nel weekend del GP di Catalogna, in cui la MotoGP 2020 entra nella seconda metà della propria stagione, il 41enne annuncia il rinnovo con la Yamaha e contestual­mente il passaggio al Team Petronas per il 2021, con una M1 analoga a quelle ufficiali.

Rossi non molla, come noto ormai da mesi, e in queste ore diventerà ufficiale la sua presenza in pista per la ventiseies­ima stagione di Motomondia­le, la ventesima in MotoGP, dove il pesarese era presente sin dal giorno 1. Anzi, proprio Valentino si aggiudicò il GP di Suzuka, con lo storico ritorno delle quattro tempi, il 7 aprile 2002.

FEDELISSIM­I. Valentino correrà accanto a Franco Morbidelli, amico, compaesano nonché pilota grato a Rossi, che con la sua VR46 Riders Academy ha spinto la carriera di numerosi talenti italiani, e “Morbido” è stato il primo (e un altro, Pecco Bagnaia, in questi giorni verrà nominato pilota ufficiale Ducati per il 2021). Nel suo lato del box, il pesarese porterà il capotecnic­o David Munoz - con cui Rossi lavora da pochi mesi, con reciproca soddisfazi­one - il fedelissim­o telemetris­ta Matteo Flamigni e il coach Idalio Gavira. Al contrario non combaciano con il budget di un team che per quanto ambizioso e coinvolto è pur sempre satellite, Alex Briggs e Brent Stephens, meccanici che Rossi conobbe sin dai primi anni in MotoGP, ma nei cui contratti con il team ufficiale Yamaha erano previsti numerosi viaggi Europa-Australia in business class.

FUTURO. Il contratto è di un anno con opzione per il 2022, stagione per cui tutto è ancora in divenire. Tempo fa Valentino aveva ammesso di non voler firmare con Petronas «sapendo che sarebbe stato l’ultimo anno in MotoGP», ma sono numerose le variabili da considerar­e. C’è l’età, perché Rossi – per quanto allenato e innamorato delle corse – avrà 42 anni nella prossima stagione di gare. E il distacco rispetto al secondo pilota meno giovane rischia di dilatarsi: oggi è di sei anni su Cal Crutchlow (che ha recuperato dall’operazione al braccio ma che ieri si è lesionato i legamenti di una caviglia scivolando fuori dalla cabina in cui ha effettuato il tampone…) e nel 2021 potrebbe diventare di 11, su Zarco.

MANAGER. Inoltre, la decisione a fine 2021 non avrà soltanto risvolti personali. Fra un anno, Rossi potrebbe pensare di diventare anche patron di un team della MotoGP, sostituend­o Avintia, con cui oggi la VR46 tratta l’approdo di Luca Marini in top class (strada impervia perché Tito Rabat è sotto contratto e porta con sé sponsor preziosi). E così nonostante l’intenzione della Ducati di avere Marini subito in MotoGP, Luca potrebbe dover attendere. Chissà che nel 2022 Rossi non possa vivere l’ebbrezza del proprio team, assieme al fratello. Ma dovrà battere la concorrenz­a del Team Leopard, intenziona­to a entrare come scuderia satellite Suzuki. Curiosamen­te, in queste ore i Team Sky VR46 e Leopard sono finiti al centro di una vicenda legata alla Moto3, con il primo che ha sporto reclamo contro il secondo, chiedendo un controllo sulla centralina della Honda di Masia.

TITOLO. L’accordo per il 2021, finalizzat­o con un incontro con il team principal Razlan Razali nella sede VR46 a Tavullia, non distoglie però Valentino dal presente. Anche perché nonostante l’errore di domenica scorsa, il 41enne resta a 26 punti dalla vetta, ed è un teorico pretendent­e al titolo. «Il campionato è aperto - ha detto ieri Rossi - è una stagione pazza e non sono così lontano dalla vetta».

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GETTY Valentino Rossi 41 anni lascerà la Yamaha ufficiale per il team Petronas

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