IBRA MORDE IL VIRUS
Positivo al Covid, la prende con ironia: «Pessima idea sfidarmi»
Passa il protocollo della Lega calcio e dei governatori: oggi l’esame del Cts Intanto via libera a mille spettatori per Roma-Juve
Peggio per il virus. Parola di Ibrahimovic. Lo svedese ha accolto a modo suo, ovvero da guerriero come è sempre stato, ma anche con spirito dissacrante, la notizia di essere stato contagiato. «Sono risultato negativo ieri (mercoledì, ndr) e positivo oggi (ieri, ndr). Nessun sintomo finora. Il Covid ha avuto coraggio a sfidarmi. Pessima idea», ha scritto sul suo profilo Twitter.
Chiaro, però, che per il pianeta Milan è stato una sorta di terremoto. Il gigante di Malmoe, infatti, è il solo a cui tutto gira attorno. E il
Diavolo, senza di lui, non è la stessa cosa. Basti ricordare cos’era prima del suo ritorno e cosa è diventato nel giro di pochi mesi. Non a caso, per una precisa scelta, è stata scartata sul nascere l’idea di ingaggiare un vice di ruolo. E nemmeno la positività dello svedese ha cambiato la linea. «È un’assenza che pesa, inaspettata - ha ammesso Maldini, prima del fischio d’inizio della gara di Europa League-. Abbiamo problemi in due settori, tra i centrali difensivi e in avanti. Zlatan sta bene, è asintomatico, Ma chiaramente è dispiaciuto, anche perché era in condizione straripante».
TEMPI. Ma quando starà fuori lo svedese? Beh, la legge indica un minimo di due settimane di quarantena. Per certificare la scomparsa del virus, però, occorrono due tamponi negativi nel giro di 48 ore. E dunque il Milan vorrebbe testarlo più o meno quotidianamente nella speranza che guarisca anche prima. Lo ha fatto capire anche Maldini: «Tra sette giorni tornerà a disposizione (la sua è una speranza, ndr). Speriamo riesca a debellare la malattia nel minor tempo possibile». Tutto da verificare, però, che possa essere “liberato” in anticipo. Peraltro, non è deto che i 14 giorni siano sufficienti. Leao, ad esempio, appena guarito, è rimasto in quarantena per un mesetto, seppure senza sintomi. Insomma, il traguardo potrebbe essere il derby del 17 ottobre. Mancano 23 giorni e dovrebbe essere un margine suf
ficiente, se tutto procederà nel migliore dei modi.
Nel frattempo Ibra se ne starà isolato nel suo appartamento nel centro di Milano. Il suo “esilio” è cominciato ieri mattina, quando è arrivato l’esito dei tamponi effettuati mercoledì da tutto il gruppo-squadra. Mentre il Milan ha atteso le 15 per ufficializzare la sua positività. Ad ogni modo, se continuasse ad essere asintomatico è difficile immaginarlo sdraiato sul divano per così tanto tempo. Conoscendo la sua indole, infatti, troverà il modo per tenersi in forma. Cosicché, una volta guarito, impiegherà poco a ritrovare la scintillante condizione che aveva dimostrato nelle prime due uscite stagionali.
OGGI NUOVI TAMPONI. Il Milan, evidentemente, lo aspetterà. Con un pizzico di preoccupazione, però, visto che i test negativi di tutto il resto del gruppo squadra non mettono completamente al riparo da nuovi contagi. C’è un tempo di incubazione da considerare. E da Duarte, o lo stesso Ibra, il virus potrebbe essere passato a qualche altro rossonero. L’applicazione dei protocolli previsti, comunque, è stata rapida e rigorosa e, considerando i diversi casi che hanno già colpito la rosa milanista, la speranza è di essere riusciti a contenere la diffusione del virus. In ogni caso, lo si capirà con i prossimi tamponi Un nuovo giro è stato programmato per la giornata di oggi. Nel frattempo la squadra non resterà in ritiro a Milanello, ma potrà rientrare nelle proprie abitazioni. Con la raccomandazione, però, di limitare i contatti con l’esterno.
Lo svedese non ha sintomi. Maldini: «Speriamo superi tutto in sette giorni»