Calhanoglu e baby Colombo esaltano il Milan: Bodo ko (3-2)
Il Bodo/Glimt trova il vantaggio ma una doppietta del turco e il gol del giovane deb regalano i play off: per i gironi la sfida sarà con il Rio Ave
EUROPA LEAGUE, NEI PLAY OFF TROVA IL RIO AVE
Senza Ibrahimovic, fermato dal Covid, è stato Hakan Calhanoglu a dare spettacolo e a trascinare il Milan ai play off di Europa League, giovedì ancora in gara secca sul campo dei portoghesi del Rio Ave. A San Siro contro il Bodo/Glimt per la formazione di Pioli non è stata comunque una passeggiata (tutt'altro...) perché, oltre all'assenza dello svedese, hanno pesato tremendamente gli errori della difesa che ha incassato i primi gol della stagione e concesso qualcosa di troppo agli avversari. I norvegesi non perdevano da 20 incontri di fila ed erano più avanti come condizione atletica, ma il Diavolo, pur privo di Zlatan, Rebic, Leao e Romagnoli, a livello di qualità era superiore. Ecco perché il tecnico di Parma non può essere del tutto soddisfatto della sofferenza nell'ultima mezzora e del modo in cui la vittoria è arrivata. Un piccolo campanello d'allarme in vista dei prossimi impegni è suonato, fermo restando che comprese le coppe quello di ieri è stato il sedicesimo risultato utile consecutivo del post lockdown (12 affermazioni e 4 pari). Una striscia simile non si verificava dal 2008, quando in panchina c'era Ancelotti. Non male.
SUPER CALHANOGLU. Se il Milan ha centrato l'accesso ai play off deve ringraziare principalmente il turco, autore di una doppietta che, se fosse stato presente, avrebbe infiammato il pubblico del Meazza. Il numero 10 ha capito che senza Ibrahimovic c'era ancora più bisogno della sua personalità e, dopo aver pareggiato con un gran sinistro dal limite il vantaggio dei norvegesi, ha regalato (di tacco) la rete del 2-1 al diciottenne Lorenzo Colombo. Il centravanti della Primavera, nonostante fosse all'esordio da titolare e al primo gol tra i professionisti, ha dimostrato personalità, si è fatto trovare dai compagni e, prima di battere Haikin, lo aveva già costretto a una grande parata. Premiata, dunque, almeno per ora la scelta di Gazidis, Maldini e Massara di non prendere un sostituto dello svedese e di puntare sul prodotto del vivaio. Con Leao che si allena da 3 giorni, possibile che giovedì tocchi di nuovo a lui anche perché il segnale lanciato ieri è stato positivo.
FASCE IN DIFFICOLTA'. Elencati i dati positivi e detto del terzo incontri disputato in questo 2020-21 senza nuovi acquisti tra i titolari, nei prossimi giorni Pioli dovrà sistemare gli aspetti che non gli sono piaciuti. Prima di tutto le difficoltà sulle fasce dove il Bodo/Glimt ha affondato spesso: Calabria, cresciuto un po' nella ripresa, ha lasciato troppi spazi, mentre Hernandez, come quasi sempre gli capita, ha dato il meglio in fase offensiva. Qualche amnesia più del dovuto anche dell'asse centrale perché Gabbia è sembrato spesso in ritardo e Bennacer è stato più molle e meno reattivo del solito. Con alcuni elementi al di sotto del loro standard, il Diavolo ha rischiato nonostante dopo 50 minuti avesse apparentemente il risultato in pugno grazie al capolavoro di Calhanoglu su calcio d'angolo di Castillejo (3-1). Forse i rossoneri hanno creduto di aver già passato il turno o forse i norvegesi, che avevano più benzina nel serbatoio, hanno trasformato il loro 4-1-4-1 (in fase di non possesso) in un 4-3-3 più coraggioso.
Resta il fatto che Donnarumma e compagni sono stati costretti a difendersi e, dopo aver incassato il 3-2 dell'ottimo Hauge, hanno vissuto una mezzora abbondante in apnea. Moe ha evitato sulla linea il 4-2 di Saelemaekers, ma sono stati maggiori i pericoli corsi dalla porta dei padroni di casa, salva per gli errori di mira degli avversari. In particolare di Saltnes che a 60 secondi dal fischio finale si è divorato la rete che avrebbe portato il match ai supplementari. Un bel sospiro di sollievo per il Milan e per Pioli.