L’ultimatum di Commisso «Sullo stadio decido io»
Il presidente va di fretta Il nuovo Franchi costerà 250 milioni (42.000 posti) e avrà un impatto di 5 miliardi in 10 anni «Con i soldi miei faccio quello che voglio, altrimenti ritorno in America. Ho 70 anni, devo fare veloce»
Rocco Commisso vuole costruire uno stadio nuovo al posto di quello vecchio, che sta cadendo a pezzi, non un grattacielo di 50 piani in una zona verde come quella di Campo di Marte, non un parcheggio con un silo alto 100 metri.
Ha sempre sognato un nuovo stadio per la sua Fiorentina, quella acquistata un anno fa e sulla quale ha già investito oltre 300 milioni. «Vogliamo lo stadio - ripete Rocco Commisso -. Il rischio che l’entusiasmo passi c’è, e senza la Fiorentina vivacchierà».
I NUMERI. Snocciola numeri, perché a fronte di un investimento di 250 milioni di euro per un impianto da 42 mila posti con un'area commerciale da 50 mila metri quadrati, l’impatto economico (studiato da Monitor Deloitte) che si verrebbe a generare in un decennio sarebbe di 5 miliardi complessivi, tra crescita dei ricavi del club, attività commerciali di terze parti, posti di lavoro, gettito fiscale extra per la pubblica amministrazione e sviluppo immobiliare del quartiere. Ma soprattutto il patron ci mette l’anima. «Forse la parola “distruggere” (detta nei giorni scorsi, in riferimento al Franchi, ndr) è stata esagerata - spiega - Intendo buttare giù molto, tenendo una o due cose, come la torre di maratona e le scale». E’ poi il dg Barone precisa: ««l momento la tribuna per le nuove regole Uefa non è a norma».
IL RUGGITO DI ROCCO. Il comunicato social dell’onorevole Rasa Maria Di Giorgi, tra le sostenitrici dell’emendamento sblocca-stadi, per invitare a un concorso di idee per la ristrutturazione dell'impianto, a Rocco non va giù. «I politici possono scegliere i migliori architetti del mondo - replica infastidito - Possono cominciare pure oggi, che qui cadono calcinacci (mostra quello raccol
to col Torino, ndr). Avete aspettato me dall’America (come uno “sprovveduto”, si apostrofa ndr)? Fatelo, poi sarò io a decidere se voglio starci. Ma coi soldi di Rocco si fa quello che dice Rocco. Se no io... me ne ritorno in America». La corrente salta un paio di volte e il fastidio aumenta e poi bilancia aggiungendo che negli Usa tornerà tra un paio di settimane e che non vuole mollare. Per il patron restano in piedi le due soluzioni, il rifacimento del Franchi per cui tra un paio di mesi andrà a Roma a presentare il progetto al Ministero dei Beni Culturali e un impianto ex novo a Campi Bisenzio.
INVESTIMENTI.«Il rischio che io perda l’entusiasmo c’è e questa responsabilità qualcuno deve pur prendersela - prosegue -. Se non oggi, forse domani. Ho 70 anni, le cose vanno fatte velocemente. Voglio lasciare qualcosa di bello, come farò col centro sportivo di Bagno a Ripoli. Mia moglie mi ha detto: dobbiamo buttarlo giù questo stadio, vogliamo una struttura moderna, dove tutto funzioni. Il City, la Juventus e pure l’Atletico hanno fatto balzi in avanti grazie al nuovo impianto. I top club europei oggi hanno una media di 464 milioni di ricavi, noi siamo tornati indietro, a 93 nel 2018-19, che diventeranno 83-84 per la passata stagione».
«La struttura moderna genera ricavi, noi invece torniamo indietro»