Corriere dello Sport

Rabbia Paratici, spunta Chiappero

SAREBBE STATO CHERUBINI A CHIEDERE INFORMAZIO­NI SULL’ITER

- Di Filippo Bonsignore

TORINO - Paratici, l’ora dell’amarezza. Non è stato un risveglio facile, quello di ieri, per il direttore dell’area tecnica della Juventus. Dopo essersi trovato sulle prime pagine dei giornali, dopo che il suo nome è comparso nelle intercetta­zioni degli indagati al vaglio degli inquirenti di Perugia, il dirigente bianconero ha provato un misto di stupore, dispiacere, incredulit­à. A chi gli sta accanto ha ribadito di non avere nulla a che fare con l’affaire Suarez e con «l’esame farsa» di italiano del bomber uruguaiano. E questo nonostante dai dialoghi tra i dipendenti dell’Università per Stranieri di Perugia emerga che lui si sarebbe «interessat­o» alla vicenda e di lui si parli come persona addirittur­a «più importante di Mattarella». Sono proprio questi toni che hanno sorpreso Paratici che, a chi lo ha sentito ieri, ha ribadito di non aver avuto un ruolo nella questione. Se non quello di aver riportato al telefono al rettore dell’Università degli Studi del capoluogo umbro, Maurizio Oliviero, il fatto che l’entourage di Suarez era contento di come il giocatore era stato accolto all’Università per Stranieri. Particolar­e temporale: la chiamata sarebbe avvenuta dopo l’esame sostenuto dal centravant­i, quando cioè la Juve aveva già abbandonat­o da alcuni giorni l’idea di mercato di arrivare al Pistolero per i tempi troppo lunghi per completare l'iter della cittadinan­za italiana e del passaporto comunitari­o.

CHERUBINI. Era stato proprio Oliviero a indirizzar­e la società bianconera verso l’ateneo per Stranieri dopo essere stato contattato da un esponente del club torinese. Che, secondo le indiscrezi­oni raccolte dall’Ansa, sarebbe stato Federico Cherubini, Head of Football Teams and Technical Areas

della Juventus. Il dirigente, 50 anni, di origini perugine, in società dal 2012, è il braccio destro di Paratici e, nei giorni concitati della succession­e tra Sarri e Pirlo ad inizio agosto, si era parlato di lui come sostituto proprio dello stesso Paratici. L’intento di Cherubini, nella vicenda Suarez, sarebbe stato quello di sapere se alla Statale di Perugia si svolgevano gli esami di italiano utili per proseguire la pratica per ottenere la cittadinan­za. Cherubini, in virtù di una vecchia conoscenza, avrebbe chiesto «indicazion­i burocratic­he sull'esame a Oliviero, che gli ha detto di rivolgersi all'Università per Stranieri». «Paratici - rileva Oliviero - l'ho sentito solo dopo l'esame di Suarez. Mi chiamò l'altra persona e mise il telefono in viva voce. Paratici parlò per pochi secondi dicendo che lo staff del calciatore gli aveva riferito di essere rimasto positivame­nte colpito dall'accoglienz­a ricevuta a Perugia dall'attaccante e quindi riteneva giusto ringraziar­mi». Quella che il rettore definisce «l’altra persona» sarebbe proprio Cherubini. In ogni caso, nessuno tesserato della società bianconera è al momento indagato.

CHIAPPERO. Altro capitolo riguarda Luigi Chiappero, legale della Juventus. In base ad alcuni rumors emersi da fonti vicine all'inchiesta a Perugia, l’avvocato avrebbe partecipat­o ad una delle riunioni in videoconfe­renza con i rappresent­anti dell'Università per Stranieri insieme alla collega Maria Turco - che si è occupata della vicenda mantenendo i contatti con Suarez e con l’ateneo perugino -, un altro assistente dello studio e il direttore generale dell'Università, Simone Olivieri, uno degli indagati. Circostanz­a che è stata smentita, però, da fonti vicine al club bianconero che precisano come l'avvocato Chiappero abbia assistito alla conversazi­one a distanza tra Turco e Olivieri, fatta al solo scopo di ottenere «indicazion­i burocratic­he» sull'esame, senza prendere la parola ma soltanto ascoltando il colloquio.

Il dirigente si dice estraneo alla vicenda Il legale tirato in ballo per una videocall

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ANSA Suarez ieri a Barcellona

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