Corriere dello Sport

Fienga inibito, chi fa il mercato?

UN MESE DI STOP PER LA QUESTIONE COVID

- rob.mai.

ROMA - Un mese di inibizione per Guido Fienga, 20 giorni di squalifica al dottor Massimo Manara, 7.000 euro di multa alla società. Dopo lo 0-3 a tavolino per il caso Diawara, la Roma incassa un’altra sentenza negativa dalla giustizia sportiva. Il tribunale federale nazionale ha emesso il verdetto ieri pomeriggio, dopo le audizioni del Ceo della Roma e del medico sociale, giudicati colpevoli del mancato rispetto del protocollo Covid.

IL FATTO. L’episodio è relativo all’ultima partita di campionato tra le due squadre, giocata al San Paolo il 5 luglio scorso. La Roma rifiutò di mandare a sedere in tribuna alcuni giocatori convocati, con una lettera firmata dal dottor Manara che si assumeva la responsabi­lità della scelta. Ne venne fuori una discussion­e molto accesa tra dirigenti, che portò il Napoli a segnalare il comportame­nto degli ospiti alla procura federale. Inevitabil­e l’inchiesta, altrettant­o inevitabil­e il deferiment­o. Ieri è arrivata la sentenza nella quale, oltre a Manara, viene punito Fienga in qualità di Ceo (principio di responsabi­lità oggettiva). L’avvocato della Roma, Antonio Conte, che sta già preparando il ricorso per lo 0-3 di Verona, farà appello alla Corte federale. Ma attenzione: la battaglia legale va avanti perché pure la Roma ha presentato un esposto contro il Napoli per i fatti di quella notte, denunciand­o il comportame­nto irriguardo­so dei dirigenti del Napoli, che avrebbero insultato i colleghi. La procura ha aperto un altro fascicolo e ha poi chiesto una proroga per approfondi­re il caso.

ALTRO RISCHIO. La Roma intanto rischia nuove sanzioni, sempre per questioni Covid. La procura federale ha aperto un’inchiesta perché uno dei 35 tamponi ai quali la squadra è stata sottoposta è stato effettuato con un giorno di ritardo: dopo 5 giorni invece che 4, perché nel quarto giorno Fonseca e i calciatori erano di riposo.

LA SANZIONE. Cosa comporta l’inibizione per un dirigente? Per tutta la durata del provvedime­nto Fienga non potrà entrare in campo e nelle zone riservate ai tesserati in occasione delle partite. In più non potrà rappresent­are la società nelle varie sedi, che si tratti di una riunione di Lega o di un affare di mercato. Non sarebbe un problema in condizioni normali, all’interno di una società perfettame­nte strutturat­a, ma può diventarlo in questa fase di transizion­e, della quale Fienga è il protagonis­ta assoluto. Aspettando il direttore sportivo

RIVALITÀ. In tutto questo, continuano le punture tra Napoli e Roma. Dopo che la trattativa per il trasferime­nto di Milik è naufragata, dopo la positività al Covid del presidente De Laurentiis che aveva obbligato Fienga a una mini quarantena, ecco la diatriba legale. Che si esaurità tra qualche mese, salvo nuovi litigi.

E la Roma rischia altre sanzioni per il ritardo su uno dei 35 tamponi

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BARTOLETTI Guido Fienga, Ceo della Roma
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