La lunga strada per la A
Allacciate le cinture e tenetevi forte: c’è il Monza di Berlusconi che già sgomma verso la A. Ma non sarà una passeggiata di salute! Riportati dopo 20 anni in B i brianzoli, l’umile e pratico Brocchi s’è messo in testa di emulare l’amico Pippo Inzaghi, insaziabile e inarrestabile nella scorsa stagione che la Strega ha trasformato in una meravigliosa avventura da tramandare negli annali. Bisognerà partire alla grande già nel pomeriggio contro una spigolosa Spal affidata all’esperto Marino, retrocessa ma altrettanto ambiziosa. Vietato sbagliare davanti a Kevin Prince Boateng ingaggiato e atteso in tribuna. L’ex viola è la ciliegina sulla torta preparata da Adriano Galliani, un maestro tornato alle origini quasi per hobby e un po’ perché non sa stare senza calcio dopo 31 anni di Milan. Il fatto è che si è lasciato prendere la mano. Undici acquisti e Monza rifondato per il doppio salto e andare lontano. Sino alla A, appunto. Da giocare, magari, in uno stadio avveniristico e ultra-moderno, di quelli che immagina ovunque l’ex presidente della B Andrea Abodi. Ma soprattutto contro il Milan a San Siro. I presupposti ci sarebbero (ci sono) tutti. Tuttavia la cadetteria va presa (e interpretata) con le dovute precauzioni perché è il campionato più difficile da vincere e non bastano organici formidabili per non farsi male. La contendibilità del risultato finale ha stuzzicato appetiti che neanche la crisi, conseguenza diretta dell’emergenza sanitaria, ha calmierato. La strada è lunga e non se ne vede la fine. Piuttosto logico alla 1ª del campionato post-covid, che il presidente Balata avrebbe voluto riprendere con spalti moderatamente ripopolati dai tifosi e dalla gente, propellente insostituibile per ogni impresa. Servirà pazienza. Ma in campo no. Chi parte bene può lasciare il segno e guadagnare vantaggi decisivi quando le energie scemeranno a prescindere dagli organici e dai sogni di gloria. Una regola che vale per tutti. Nonostante Boateng!