GANNA SFIDA PURE IL VENTO
Oggi la cronometro maschile (RaiSport dalle 14) che l’Italia non ha mai vinto FIlippo è il favorito
Le forti raffiche saranno il nemico numero 1 dell’azzurro nella corsa all’oro mondiale
Via col vento, sperando non ce ne sia troppo in senso contrario. Ancor prima degli avversari, potrebbero essere le raffiche il nemico principale di Filippo Ganna nella rincorsa all’oro della prova mondiale. Il tracciato si addice molto alle caratteristiche del “passistone” azzurro: si preannunciano 37 chilometri velocissimi, con soli duecento metri di dislivello. Nulla a che vedere con il duro percorso dell’anno scorso ad Harrogate, quando nonostante le difficoltà Ganna andò a prendersi il bronzo dietro a Dennis ed Evenepoel.
AVARA. La prova a cronometro maschile è storicamente avara di emozioni per l’Italia, mai salita sul gradino più alto del podio e ancora ferma ai due secondi posti di Andrea Chiurato nel ‘94 in Sicilia e Adriano Malori a Richmond nel 2015. Oggi Ganna, quattro volte campione del mondo su pista nell’inseguimento individuale, ha tutte le carte in regola per spezzare il digiuno, a patto che riesca a trovare il ritmo di pedalata e a domare il possibile vento contrario, che ieri ha creato non pochi problemi alle donne e potrebbe crearne altri al piemontese, soprattutto per la sua stazza (76 kg per 193 cm) rispetto a corridori più minuti.
AUSTRALIANO. Come l’altro grande favorito di giornata, l’australiano Rohan Dennis, voglioso di eguagliare la serie dorata di tre titoli iridati consecutivi del tedesco Tony Martin. Il corridore italiano dovrà guardarsi anche dallo specialista svizzero Kung, dal primatista dell’ora, il belga Victor Campenaerts, e da due componenti della Jumbo-Visma al Tour de France, vale a dire l’olandese Dumoulin e il belga Van Aert, che ha definito questa cronometro «una prova di pura forza, in cui bisognerà avere gambe forti».
Ganna si rifà alle gesta del plurititolato Bradley Wiggins e non teme la fatica: «Bisognerà portarsi all’estremo, cercare le condizioni ideali per produrre uno sforzo lineare, intenso, senza lasciarsi condizionare da fattori esterni».
Per l’Italia ci sarà in gara anche il mantovano Edoardo Affini (al via alle ore 14.54), mentre Ganna sarà il penultimo a partire (alle 15.52, un minuto e mezzo prima di Dennis) sperando di ripetere l’exploit dei campionati italiani del mese scorso (quando si laureò campione per distacco, rifilando 50’’ a De Marchi, secondo) e quello della tappa conclusiva della Tirreno-Adriatico, dominata in lungo e in largo, a 57 chilometri orari, ma su una distanza molto più breve rispetto a quella iridata.
Il ventiquattrenne piemontese - figlio di Marco Ganna, campione di canoa sprint che ha fatto anche le Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 - proverà a mettere a frutto il lavoro dell’ultimo biennio, dove è cresciuto in maniera esponenziale grazie ai progressi fatti con il Team Ineos, con tanto di studi in galleria del vento, body aerodinamici e una bici Pinarello studiata nei minimi dettagli. Ora è pronto a spiccare il volo, arriva la resa dei conti.