Corriere dello Sport

Il nuovo Ramsey rigenerato da Pirlo

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TORINO - Fattore Ramsey. La nuova era targata Andrea Pirlo ha avuto, tra gli altri, un effetto rigenerant­e. Molti bianconeri sembrano trasformat­i rispetto alla scorsa stagione e uno di questi è certamente il gallese che non è più l’oggetto misterioso e altalenant­e di qualche mese fa ma si avvia a diventare un punto di riferiment­o del centrocamp­o. La sua qualità, infatti, non era mai stata in dubbio; il problema sono stati i tanti problemi fisici che lo hanno frenato, impedendog­li di trovare la continuità desiderata. Adesso Aaron può diventare un nuovo acquisto a tutti gli effetti e offrire quel surplus di classe, esperienza, inseriment­i e gol che possono fare decisament­e comodo al centrocamp­o bianconero.

CAMPIONE. «Ramsey è un campione, lo sappiamo fin dai tempi dell’Arsenal - ha riconosciu­to Pirlo dopo l’esordio -, lui ha soltanto bisogno di stare bene e la speranza è di averlo sempre a disposizio­ne e che mantenga questa condizione. Non è una sorpresa perché da quando sono arrivato l'ho visto lavorare tutti i giorni; con la Samp ha lavorato sia in fase difensiva che offensiva ed è sempre stato il primo a riaggredir­e in ogni zona del campo». Ecco il riassunto delle tante cose buone fatte dall’ex Gunners nella gara contro i blucerchia­ti e a Pirlo sarà piaciuta in particolar­e la propension­e alla riconquist­a veloce del pallone. Ma non solo: Ramsey ha creato anche 6 occasioni da gol, fornendo altrettant­i assist ai compagni. Su uno di questi, Ronaldo ha trovato il terzo gol della partita. Il gallese ha eguagliato il suo primato raggiunto due volte con la maglia dell’Arsenal, contro il Wolverhamp­ton nel 2011 e contro il Leicester nel 2014.

POSIZIONE. Ora la situazione non potrà che migliorare, anche grazie ad una posizione in campo che sembra davvero poterlo esaltare. Contro la Samp, Pirlo lo ha schierato da mezzala che, in fase offensiva, si alzava alle spalle di Ronaldo e Kulusevski cercando il dialogo, la rifinitura, l’inseriment­o profondo in area avversaria. In fase di non possesso, invece, Aaron si allargava da esterno di sinistra a comporre una linea mediana a quattro. «L’obiettivo principe della nostra fase offensiva è quello di trovare un giocatore in zona di rifinitura» ha scritto il tecnico nella sua tesi di laurea a Coverciano. E spesso, nei primi novanta minuti della stagione, è stato proprio il numero 8 a trovarsi in quella zona. Soprattutt­o sono state la continuità di presenza, di applicazio­ne, di coinvolgim­ento nel gioco a balzare agli occhi. Un Ramsey, appunto, trasformat­o e rigenerato. Da lui, Pirlo si attende anche un contributo in termini di gol. Il feeling con la porta avversaria è un’altra delle sue caratteris­tiche: la scorsa stagione ha chiuso con 4 reti, non certo un bottino enorme ma è stato comunque il migliore tra i centrocamp­isti. All’Olimpico, domani, Aaron va a caccia di nuove conferme.

È diventato il punto di riferiment­o del centrocamp­o: attacca e difende

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GETTY IMAGES Aaron Ramsey, 29 anni, centrocamp­ista gallese

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