CASO SUAREZ «JUVE ESTRANEA E TRASPARENTE»
I legali bianconeri ascoltati ieri per otto ore come persone informate sui fatti in Procura a Perugia L’avvocato Chiappero: «Abbiamo ribadito ai giudici la correttezza del nostro operato professionale in un clima sereno e costruttivo Pensiamo di aver cont
Mentre la pioggia cadeva fitta dal cielo di Perugia (e per la Juventus questa non è certo una novità), il legale bianconero Luigi Chiappero e la sua collega Maria Turco sono stati ascoltati per otto ore in Procura dai pubblici ministeri Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti come persone informate sui fatti. Un’audizione fiume, iniziata alle 9 di mattina e conclusasi intorno alle ore 17, incentrata sull’esame di lingua sostenuto la settimana scorsa (17 settembre) all’Università per Stranieri da Luis Suarez, riuscito a conseguire l’attestato di livello B1 necessario per prendere la cittadinanza italiana e diventare così un calciatore comunitario.
L’INDAGINE. Una prova “farsa” in una sessione organizzata “ad hoc” per l’attaccante uruguaiano secondo la stessa Procura, che dopo l’intercettazione di alcune conversazioni nell’ambito di altre indagini sull’ateneo perugino da parte della Guardia di Finanza ne ha così indagato cinque dipendenti (alla rettrice Giuliana Grego Bolli e al direttore generale Simone Olivieri viene contestato il reato di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio). Al momento nessun indagato invece tra i tesserati della Juventus, che era stata messa in contatto con la Stranieri da Maurizio Oliviero, magnifico rettore dell’Università degli Studi di Perugia (quella statale), a sua volta chiamato da un membro dell’entourage bianconero suo conoscente (secondo l’Ansa il folignate Federico Cherubini, Head of Football Teams and Technical Areas del club di Torino).
L’INTERVENTO. I legali juventini, comunque, respingono ogni ipotesi di coinvolgimento della società: «Noi estranei e trasparenti - ha dichiarato Chiappero ieri uscendo dal palazzo della Procura perugina -. Abbiamo risposto alle domande che ci sono state poste dai pubblici ministeri e pensiamo di aver contribuito alla ricostruzione dei fatti nella nostra veste, che era una veste di testimoni e che ci è servita per ribadire la correttezza del nostro operato professionale in un clima assolutamente sereno e costruttivo». L’avvocato ha poi voluto ringraziare pubblicamente i magistrati “per averci chiamato subito”. Aspettavamo forse anche con un po’ d’ansia l’occasione per poter riferire tutto quello che dovevamo riferire in merito ai fatti perché, come si è dimostrato questa volta come in tante altre occasioni, la verità viene spesso alterata, tagliata, ricostruita e viene restituita in un racconto che magari serve di più al lettore ma che non è la verità. In questo senso - ha aggiunto il legale dei bianconeri - pensiamo quindi di ringraziare i pubblici ministeri, che in questo caso hanno fatto molto per fare in modo che le cose fossero precise e come dovevano essere. E di questo siamo felici».
«Si è dimostrato che la verità viene spesso alterata Ringraziamo i Pm»
I DIRIGENTI. “Catenaccio” da parte di Chiappero invece di fronte alle domande dei giornalisti presenti, che gli chiedevano se anche
i dirigenti juventini Fabio Paratici e Federico Cherubini sarebbero stati chiamati dagli inquirenti nei prossimi giorni: «Non posso rispondere alle domande - ha concluso l’avvocato prima di ripartire in auto verso Torino con la collega Turco (che ha seguito tutta la pratica del Pistolero, poi passato all’Atletico di Madrid, e che è stata in contatto con i vertici dell’ateneo umbro) -, perché essendo un uomo di legge penso che le indagini debbano essere rispettate». Indagini che però, al di là delle dichiarazioni del legale bianconero, proseguiranno nei prossimi giorni e potrebbero avere nuovi sviluppi….