«Attentato islamista» Parigi, paura e due feriti
Colpiti sotto l’ex sede di Charlie Hebdo. Sette fermati
Parigi sotto shock ha di nuovo paura. Feriti, fermi e un dramma che torna alla mente più di cinque anni dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo, giornale satirico, del gennaio 2015. E’ lo stesso edificio vicino alla Bastiglia ad essere preso di mira, ma la sede non è più lì, è in un posto segreto. Un pachistano di 18 anni, con una mannaia da macelleria, se l’è presa ieri mattina con due persone che si è trovato davanti, ferendole in modo grave, sono dipendenti di un’agenzia di stampa rimasta nell’edificio dell’attentato, in rue Nicolas Appert, che erano scesi in strada per fumare una sigaretta. Erano le 11.45. Stato di allerta, polizia, si teme il peggio. Sono 7 in tutto i fermati, 5 a Pantin, oltre a un presunto complice algerino. I fermati sarebbero i coinquilini del principale sospettato, Ali H., e sono nati tra il 1983 e il 1996. «Si tratta, chiaramente, di un atto di terrorismo islamista. E’ un nuovo sanguinoso attacco torno il nostro paese, contro dei giornalisti», lo ha detto il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, commentando l’attentato.
Al numero 6 c’era l’ingresso della redazione di Charlie Hebdo, dove i fratelli Kouachi fecero irruzione armati fino ai denti e uccisero 12 persone. Nelle stesse ore, a qualche chilometro di distanza, a palazzo di Giustizia è in corso il maxiprocesso ai fiancheggiatori dei due killer e del loro complice Amédy Coulibaly, che due giorni dopo la strage di Charlie ne compirà un’altra nel supermercato Hypercacher. All’inizio del processo, il 2 settembre, la redazione del giornale ha ripubblicato le vignette con le caricature di Maometto scatenando nuove minacce da parte di al Qaida.
I FATTI. Ieri di nuovo la paura. Pochi istanti - raccontano i testimoni - si odono grida e qualcuno si affaccia alla finestra: l’uomo, zoppicante, viene inseguito da un forsennato con una mannaia in mano, ha la gamba ferita e finisce disteso in un prato. La donna grida e ha il sangue che le cola sul viso. La polizia e i soccorsi arrivano in pochi minuti, i due vengono trasportati in ospedale. Sono gravi ma non in pericolo di vita. La fuga di Ali dura 45 minuti, poi viene arrestato. Ora dovrà spiegare il suo gesto.