LE STAGIONI DEL CUORE
In edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection
Ben 132 pagine dove prevale la Formula 1 capace di generare il fascino dell’insolito: le più belle storie pubblicate nella rubrica Cuore da Corsa rivivono in un volume pieno zeppo di passione
In questo 2020 la rubrica firmata da Mario Donnini compie 15 anni
Per risvegliare passioni sopite, spesso soltanto assonnate ma latenti, a volte basta soltanto un piccolo innesco ma di quelli capaci di scatenare una potentissima carica esplosiva che deflagra assordante. È sufficiente lasciarsi andare sui viali del racconto, perdersi dentro a un labirinto di storie meravigliose, fermarsi a fissare un ricordo e riscoprire nel passato vicende che aiutano a guardare con occhi più attenti al presente. È stata questa, fin dalla nascita, la verità più intima di Cuore da Corsa. In quasi 60 anni di storia di Autosprint, la rubrica firmata da Mario Donnini, rappresenta forse l’esempio più longevo all’interno delle pagine che compongono il settimanale da corsa: quest’anno festeggia la quindicesima stagione. Un’occasione da prendere al volo per andare a comporre un nuovo numero di Autosprint Gold Collection con le storie più belle, quelle raccontate in tre lustri di onoratissimo servizio nella pagine da sempre incorniciate di rosso. Una pesca miracolosa dentro all’archivio del nostro giornali e nei meandri dei ricordi, spesso raccontati dai testimoni diretti di vicende corsaiole mai banali. Appassionate. In questa Formula Uno attuale che molto spesso viene accusata, sovente anche a ragione, di essere omologata, asettica, poco sorprendente e priva di reali particolarità distintive, riscopriamo l’atmosfera dell’era dei Gp che sapeva sorprendere, meravigliare, stupire sfoggiando come non mai il fascino dell’insolito. Il fascino dell’insolito è anche una serie tv antologica di tre stagioni trasmessa da mamma Rai sulla rete 1 dal 1980 al 1982. Un’epoca nella quale spesso sono ambientate diverse storie di questo nuovo Autosprint Gold Collection, un meraviglioso gioco di specchi nel quale attraverso la rubrica cuore da Corsa si rileggono le storie più incredibili che hanno attraversato il mondo della F.1 che proprio in questo disgraziatissimo e terribile 2020 compie i suoi primi 70 anni di vita. Sfogliando le pagine che seguono andiamo a rileggere certe vicende del passato delle corse che hanno lasciato un segno, uno sbaffo indelebile dentro al mondo dei Gp. Tanti meravigliosi spaccati di vita da corsa che continuano ancora a far battere il cuore. Scintille sulla benzina di una passione scoppiata letteralmente in un altro mondo. Epoche lontane nelle quali è dolcissimo fare ritorno quando si vuole andare in fuga dal presente o anche solo cullarsi dentro a grandi memorie, immergersi completamente nei ricordi. Quelli che ognuno di noi si porta appresso nel suo cammino di vita. Gli appigli sicuri ai quali aggrapparsi per comunque sia hanno insegnato qualcosa. E se c’è qualcosa che il passato delle corse ci ha insegnato è che certe passioni bruciano ancora ed è difficile rapportarle ai tempi moderni. Non è una pura e semplice questione di nostalgia (sempre abbastanza canaglia), nemmeno confronto-scontro generazionale. La scarica coinvolgente di passione, la febbre da cavalli motore, che ha saputo trasmettere la F.1 e più in generale il mondo delle corse nel passato è un giacimento sul quale ancora oggi attingono gli appassionati. Generazioni cresciute a pane e Autosprint che da quindici anni si riconoscono dentro alle pagine del Cuore da Corsa, centellinano ogni riga di racconto con il telefonino nascosto da qualche parte e la televisione spenta. Gesti divenuti inconsueti adesso bombardati come siamo da una tempesta di informazioni e non tutte veritiere. “L’ha detto la televisione”, si sottolineava un tempo e con il pronunciare della frase si certificava la certezza dell’informazione. Non era propriamente così ma per le generazioni nate davanti a Rischiattutto di Mike Bongiorno quella scatola che, in un certo senso aveva cambiato la loro vita, rappresentava un totem intoccabile. “L’ha scritto Autosprint”, si diceva una volta. E come nel caso della tivù, dicendo così l’informazione letta era sinonimo di garanzia. Non era sempre così ma spesso era bello crederci. Di queste cronache da un altro mondo è sempre stato intriso Cuore da Corsa, divenuto ormai un compagno di viaggio fedele, instancabile, sempre pronto a raccontare storie mai banali, stupire il lettore, quasi coccolarlo addentrandosi nel fascino dell’insolito, con passione solita e solida, carburante inesauribile che ha sempre spinto in avanti noi di Autosprint e voi carissimi appassionati, nostri fedelissimi e carissimi lettori. Quelle che arrivano in edicola sono 132 pagine di un racconto davvero straordinario. Un Cuore da Corsa che si allarga e ci abbraccia tutti quanti e tenendoci inchiodati davanti al focolare della passione.