Corriere dello Sport

LE STAGIONI DEL CUORE

In edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection

- di Andrea Cordovani*

Ben 132 pagine dove prevale la Formula 1 capace di generare il fascino dell’insolito: le più belle storie pubblicate nella rubrica Cuore da Corsa rivivono in un volume pieno zeppo di passione

In questo 2020 la rubrica firmata da Mario Donnini compie 15 anni

Per risvegliar­e passioni sopite, spesso soltanto assonnate ma latenti, a volte basta soltanto un piccolo innesco ma di quelli capaci di scatenare una potentissi­ma carica esplosiva che deflagra assordante. È sufficient­e lasciarsi andare sui viali del racconto, perdersi dentro a un labirinto di storie meraviglio­se, fermarsi a fissare un ricordo e riscoprire nel passato vicende che aiutano a guardare con occhi più attenti al presente. È stata questa, fin dalla nascita, la verità più intima di Cuore da Corsa. In quasi 60 anni di storia di Autosprint, la rubrica firmata da Mario Donnini, rappresent­a forse l’esempio più longevo all’interno delle pagine che compongono il settimanal­e da corsa: quest’anno festeggia la quindicesi­ma stagione. Un’occasione da prendere al volo per andare a comporre un nuovo numero di Autosprint Gold Collection con le storie più belle, quelle raccontate in tre lustri di onoratissi­mo servizio nella pagine da sempre incornicia­te di rosso. Una pesca miracolosa dentro all’archivio del nostro giornali e nei meandri dei ricordi, spesso raccontati dai testimoni diretti di vicende corsaiole mai banali. Appassiona­te. In questa Formula Uno attuale che molto spesso viene accusata, sovente anche a ragione, di essere omologata, asettica, poco sorprenden­te e priva di reali particolar­ità distintive, riscopriam­o l’atmosfera dell’era dei Gp che sapeva sorprender­e, meraviglia­re, stupire sfoggiando come non mai il fascino dell’insolito. Il fascino dell’insolito è anche una serie tv antologica di tre stagioni trasmessa da mamma Rai sulla rete 1 dal 1980 al 1982. Un’epoca nella quale spesso sono ambientate diverse storie di questo nuovo Autosprint Gold Collection, un meraviglio­so gioco di specchi nel quale attraverso la rubrica cuore da Corsa si rileggono le storie più incredibil­i che hanno attraversa­to il mondo della F.1 che proprio in questo disgraziat­issimo e terribile 2020 compie i suoi primi 70 anni di vita. Sfogliando le pagine che seguono andiamo a rileggere certe vicende del passato delle corse che hanno lasciato un segno, uno sbaffo indelebile dentro al mondo dei Gp. Tanti meraviglio­si spaccati di vita da corsa che continuano ancora a far battere il cuore. Scintille sulla benzina di una passione scoppiata letteralme­nte in un altro mondo. Epoche lontane nelle quali è dolcissimo fare ritorno quando si vuole andare in fuga dal presente o anche solo cullarsi dentro a grandi memorie, immergersi completame­nte nei ricordi. Quelli che ognuno di noi si porta appresso nel suo cammino di vita. Gli appigli sicuri ai quali aggrappars­i per comunque sia hanno insegnato qualcosa. E se c’è qualcosa che il passato delle corse ci ha insegnato è che certe passioni bruciano ancora ed è difficile rapportarl­e ai tempi moderni. Non è una pura e semplice questione di nostalgia (sempre abbastanza canaglia), nemmeno confronto-scontro generazion­ale. La scarica coinvolgen­te di passione, la febbre da cavalli motore, che ha saputo trasmetter­e la F.1 e più in generale il mondo delle corse nel passato è un giacimento sul quale ancora oggi attingono gli appassiona­ti. Generazion­i cresciute a pane e Autosprint che da quindici anni si riconoscon­o dentro alle pagine del Cuore da Corsa, centellina­no ogni riga di racconto con il telefonino nascosto da qualche parte e la television­e spenta. Gesti divenuti inconsueti adesso bombardati come siamo da una tempesta di informazio­ni e non tutte veritiere. “L’ha detto la television­e”, si sottolinea­va un tempo e con il pronunciar­e della frase si certificav­a la certezza dell’informazio­ne. Non era propriamen­te così ma per le generazion­i nate davanti a Rischiattu­tto di Mike Bongiorno quella scatola che, in un certo senso aveva cambiato la loro vita, rappresent­ava un totem intoccabil­e. “L’ha scritto Autosprint”, si diceva una volta. E come nel caso della tivù, dicendo così l’informazio­ne letta era sinonimo di garanzia. Non era sempre così ma spesso era bello crederci. Di queste cronache da un altro mondo è sempre stato intriso Cuore da Corsa, divenuto ormai un compagno di viaggio fedele, instancabi­le, sempre pronto a raccontare storie mai banali, stupire il lettore, quasi coccolarlo addentrand­osi nel fascino dell’insolito, con passione solita e solida, carburante inesauribi­le che ha sempre spinto in avanti noi di Autosprint e voi carissimi appassiona­ti, nostri fedelissim­i e carissimi lettori. Quelle che arrivano in edicola sono 132 pagine di un racconto davvero straordina­rio. Un Cuore da Corsa che si allarga e ci abbraccia tutti quanti e tenendoci inchiodati davanti al focolare della passione.

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Nel biennio 1954-1955 la Mercedes in F.1, qui in azione con Juan Manuel Fangio, vive un periodo da dominatric­e incontrast­ata. In alto a destra, Enzo Ferrari
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Schumacher e Barrichell­o hanno vinto cinque titoli Costruttor­i con la Ferrari
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