ConBerrettini Parigièsempre piùitaliana
Ieri ha avuto ragione del sudafricano Harris e ora lo aspetta il tedesco Altmaier, 22 anni, debuttante in uno Slam ma insidioso Con Matteo gli italiani al terzo turno sono cinque: come nel 1955 con Pietrangeli e C. E oggi comincia la rincorsa a un altro r
Matteo al terzo turno: battuto Harris in 4 set Sale a 5 il numero degli azzurri qualificati
Ha un fisico e un tennis da attaccante, Matteo Berrettini. Ma contro Lloyd Harris, sudafricano capace di togliere un set a Roger Federer a Wimbledon, ha vinto da mediano, sempre lì, fin quando ce n’è. Ha chiuso 6-4 4-6 6-2 6-3 e completato il pokerissimo azzurro al terzo turno. Non se ne vedevano così tanti al Roland Garros nel singolare maschile dal 1955. Allora ci riuscirono Nicola Pietrangeli, Beppe Merlo, Orlando Sirola, Giorgio Fachini e Sergio Jacobini. Se consideriamo anche la presenza di Martina Trevisan al terzo turno nel torneo femminile, l’Italia ha eguagliato il record di presenze complessive a questo punto del Roland Garros raggiunto nel 2007 (Potito Starace, Filippo Volandri, Karin Knapp, Mara Santangelo, Francesca Schiavone e Tathiana Garbin).
Berrettini ha perso due volte il servizio nei primi due set, nel secondo ha condensato anche 14 dei suoi 39 errori gratuiti. In tutto il match ha messo in campo il 59% di prime di servizio, leggermente meno della sua media stagionale, ma ha fatto la differenza con 39 vincenti a 26 e nove errori gratuiti in meno.
«Oggi (ieri, ndr) era umidissimo, il campo era più secco ma la palla andava meno - ha spiegato l’azzurro - ma devi portare a casa il risultato anche quando non ti senti benissimo. Io sono rimasto attaccato alla partita anche nei momenti di difficoltà e nelle fasi decisive ho alzato il livello. Nei punti importanti devo fare gioco ed essere aggressivo. Se facessi più vincenti e sbagliassi meno sarebbe l’ideale. Ma prendo quello che ho e lotto fino all’ultimo punto».
ORA ALTMAIER. Al prossimo turno affronta il tedesco Daniel Altmaier, modesto 22enne tedesco numero 186 del mondo che non aveva mai giocato un torneo dello Slam prima di questo Roland Garros. Non va certo sottovalutato, anche perché ha sconfitto in tre set sia Feliciano Lopez, per quanto in fase calante, e il connazionale Jan-Lennard Struff. «Sapevo che l’avrebbe messo in difficoltà - racconta Berrettini lo conosco abbastanza bene almeno 2017. Giocavo due Futures in Svizzera, mi colpì molto, io vinsi il primo e lui il secondo. E’ stato infortunato nell’ultimo anno, certo è diverso da allora come lo sono io». Per un profilo può aggiornato, può chiedere a suo fratello Jacopo che l’ha sconfitto a Sharm-el-Sheikh lo scorso novembre. In caso di vittoria, per il numero 1 azzurro ci sarebbe l’ottavo di finale contro Pablo Carreno Busta o Roberto
Bautista Agut, che ha sconfitto in finale a Gstaad quando ha conquistato il primo titolo ATP in carriera.
RINCORSA AL RECORD. Oggi gli italiani iniziano anche la rincorsa a un altro record. Nell’era Open, dal 1968, al maschile non sono mai arrivati in più di due negli ottavi di uno Slam. Oltre a Berrettini, si può considerare favorito Jannik Sinner contro Federico Coria, l’argentino fratello di Guillermo (terzo incontro dalle 11 sul campo 14). Non è chiuso il pronostico nemmeno per Lorenzo Sonego, mai andato così avanti in un major, contro Taylor Fritz, numero 30 del mondo (secondo match sul pittoresco campo Simonne Mathieu). Lo statunitense l’ha battuto due volte su due, ma sempre sull’erba.
Il torinese quest’anno ha centrato sulla terra battuta di Rio de Janeiro la prima vi toria contro un top 30. Missione impossibile, invece, per Marco Cecchinato contro la testa di serie numero 6 Alexander Zverev (terzo match sul Suzanne Lenglen) e Stefano Travaglia che avrà comunque l’onore di chiudere la giornata sul Philippe Chatrier contro Rafa Nadal.
«Non mi sentivo benissimo ma sono stato tenace, alzando il ritmo»