Doping in Romania: incastrati dalle foto su Instagram
TRE GIOCATORI DELL’ASTRA GIURGIU SI SONO SOTTOPOSTI A UN TRATTAMENTO RIGENERANTE NON CONSENTITO
Fregati da Instagram. È una storia grottesca quella dei tre calciatori dell’Astra Giurgiu (ultima in classifica dopo cinque giornate del massimo campionato rumeno) sospesi in via cautelare dall’Autorità Nazionale Antidoping (ANAD) per essersi sottoposti, presso una rinomata clinica privata di Bucarest, a un trattamento rigenerante non in linea coi protocolli dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). I tre l’avrebbero anche fatta franca, se non fosse stato per la pubblicazione delle loro foto scattate durante il trattamento e pubblicate nel profilo Instagram della clinica a scopo pubblicitario. Successivamente le foto sono state rimosse, ma ormai l’indagine dell’ANAD era partita.
I calciatori protagonisti della disavventura sono Kehinde Fatai (attaccante nigeriano naturalizzato rumeno, classe 1990), Takayuki Seto (centrocampista giapponese classe 1986) e Alexandru Ioniţă, attaccante rumeno classe 1994. Nelle scorse settimane i tre si sono recati presso la Cronos Med, una clinica specializzata in terapie del benessere, fra le quali si segnala la IV Drip Therapy. Quest’ultima è una somministrazione intravenosa di vitamine a scopo rigenerante. Un metodo che fra i vari benefici ha quelli di alleviare il senso di fatica e reintegrare energie. Con una controindicazione, tuttavia: che oltre un certo limite, come nel caso di tutte le somministrazioni intravenose, essa è proibita dalla Wada.
Il limite stabilito dall’antidoping mondiale è di 100 ml entro 12 ore. E invece i tre calciatori, per loro candida ammissione agli ispettori dell’ANAD, sarebbero andati ben oltre quella dose.
L’ingenua confessione è soltanto uno fra gli aspetti sconcertanti della vicenda. Fra essi spicca il modo in cui i tre sono stati scoperti. Le foto scattate mentre si sottoponevano al trattamento sono state pubblicate nel profilo Instagram di Cronos Med. Avrebbero dovuto generare un buon ritorno d’immagine per la clinica. Invece si sono trasformati in pessima pubblicità per i tre calciatori, poiché è stata proprio la pubblicazione di quelle immagini a mettere in moto l’ANAD. Presieduta a partire dal 2019 dall’ex calciatore e ex arbitro Cristian Balaj, l’agenzia romena antidoping ha disposto l’interrogatorio dei calciatori, che con le loro ammissioni si sono consegnati al provvedimento sospensivo. Poi gli ispettori ANAD hanno raccolto testimonianze presso Cronos Med (dal cui profilo Instagram erano state nel frattempo rimosse le foto, salvate però da molti media rumeni). Per la clinica diretta dal dottor Costantin Stan, compagno della giornalista televisiva Andreea Berecleanu (molto popolare in
Romania), non vi sono particolari responsabilità come precisato in un comunicato stampa. Loro non erano al corrente che il trattamento rischiasse di essere fuori dai protocolli WADA, e in fondo non erano nemmeno tenuti a saperlo. Anche l’Astra Giurgiu non ha colpe, poiché per loro stessa ammissione Fatai, Seto e Ioniţă avrebbero agito di loro iniziativa. Fra l’altro Dani Coman, presidente del club, dice di aver parlato col personale della clinica da cui avrebbe avuto rassicurazioni sul fatto che la quantità di sostanza somministrata ai calciatori si sarebbe mantenuta entro i 100 ml a testa. Rimane la grave leggerezza dei tre. Che potrebbe costare loro anche due anni di squalifica.
La clinica pubblica le foto via social e scatta l’indagine Rischio squalifica