Corriere dello Sport

Dopo tanta fatica, Travaglia si regala Nadal

RIPRESOSI DA DIVERSI INFORTUNI, TROVA UN RIVALE TOP

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Affrontare Rafa Nadal sul Philippe Chatrier, il Centrale del Roland Garros, è per tanti la prova definitiva nel mondo del tennis. Quella prova oggi tocca a Stefano Travaglia, che si regala un nuovo inizio. La prima volta al terzo turno di uno Slam dopo una carriera segnata dalla sfortuna e dalla passione che l’ha spinto a rialzarsi ogni volta più forte di prima.

Al Roland Garros, Nadal ha alzato dodici volte il trofeo del vincitore, la Coppa dei Moschettie­ri. Su quei campi ha perso due partite su novantaset­te. Travaglia, ventottenn­e numero 74 del mondo, sperimente­rà quel misto di orgoglio e soggezione che l’anno scorso ha provato Matteo Berrettini opporto a Roger Federer a Wimbledon, e poi contro lo stesso Nadal allo US Open.

STETONE. “Stetone”, questo il soprannome che ha scelto anche come nickname sui suoi profili social, non ha mai mollato di fronte alle sfide dure. «Lottare sempre, arrendersi mai» è il motto con cui si presenta ai follower su Twitter.

Sembra lontanissi­mo oggi quel maledetto anno 2011. Era un giovane in ascesa, allora, quando scivolò dalle scale a casa, ad Ascoli, e cadendo frantumò con il braccio il vetro di una finestra. Uno spuntone gli incise il nervo, ciò che lo fece restare fuori per quasi un anno. La serie di infortuni è continuata, e nel 2016 un problema alla schiena l’ha tenuto fermo e fatto scivolare fuori dai primi 500 del mondo.

Ma “Stetone” il suo motto l’ha messo in pratica sempre.

Figlio di due maestri di tennis, ha rimesso insieme il puzzle del suo gioco. Fondamenta­le la collaboraz­ione con il coach e amico Simone Vagnozzi, anche lui marchigian­o. Nell’estate del 2019, Travaglia è diventato il quarantadu­esimo italiano ad entrare fra i primi cento del mondo nella classifica ATP.

COACH VAGNOZZI. Ha anche raggiunto per la prima volta i quarti di finale di un torneo del circuito maggiore, a Umago, in Croazia. Il lavoro con Vagnozzi, che è proseguito quest’anno anche durante il lockdown da quando il governo Conte ha autorizzat­o gli spostament­i fra Comuni, ha dato frutti evidenti.

Travaglia è più aggressivo e incisivo con il servizio e più solido con il rovescio, il suo colpo tradiziona­lmente meno sicuro. L’ottavo di finale agli Internazio­nali BNL d’Italia, esperienza affascinan­te che ha vissuto con accanto solo la fidanzata Maria Paola, aveva già dato importanti segnali sul valore attuale del Travaglia 2.0.

Pronto a sfidare Nadal, lottando sempre e senza arrendersi mai.

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ANSA Stefano Travaglia, 28 anni, felice dopo la vittoria su Kei Nishikori

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