La Fortitudo stavolta è campione... a sua insaputa
IL TERZO SCUDETTO DI FILA (BATTUTO SAN MARINO) È IL PIÙ INASPETTATO
Il terzo scudetto di fila della Fortitudo UnipolSai, il quinto negli ultimi sette anni, è stato forse il titolo più inaspettato. Meritato, fortemente voluto ed entusiasmante per avere sovvertito i pronostici che indicavano la corazzata San Marino come grande favorita alla vigilia.
E invece l'Aquila biancoblù è riuscita nell'impresa di confermarsi regina del baseball italiano in una stagione strana e inedita, con la pandemia che ha modificato le regole del gioco (tre gare a settimana da sette inning anzichè due da nove), condizionato il mercato, quasi azzerando la possibilità di aggiudicarsi e schierare i campioni extra comunitari, e azzoppato in corso d'opera il calendario, per le positività al contagio riscontrate in alcuni tesserati di Macerata.
Lo scudetto di Bologna, conquistato mercoledì sera a San Marino con una vibrante vittoria per 6-5 nella settima e ultima partita della serie di finale, ha tanti volti e nomi. Quello di Ray Patrick Didder, interbase e leader vero del gruppo, è stato un riferimento per i compagni nella stagione regolare e nella finale scudetto, mentre l'esterno Lorenzo Dobboletta, bolognese doc, ha saputo trasmettere lo "spirito Fortitudo" alla squadra, prima di alzare bandiera bianca in gara 5 per uno strappo muscolare.
L'UnipolSai ha dovuto superare ostacoli imprevisti. La sospensione cautelare per doping del capitano Alessandro Vaglio, proprio prima che arrivasse la qualificazione certa alla prossima Coppa dei Campioni, non disputata quest'anno per l'epidecentro mia mondiale e detenuta proprio da Bologna, avrebbe potuto tagliare le gambe a un gruppo giovane.
Ma nemmeno l'infortunio in gara 7 della finale scudetto del lanciatore italo brasiliano Murilo Brolo Gouvea, faro di esperienza per la squadra, ha spento la luce, perché gli occhi di ghiaccio di Alex Bassani, poi nominato mvp della finale, hanno stregato i lanciatori avversari e domato ogni velleità di rimonta di San Marino. Così il Titano ha dovuto arrendersi alla sagacia e al carattere del grande artefice dell'impresa, Lele Frignani, molto più di un manager, la base su cui il presidente Pierluigi Bissa ha costruito la Fortitudo che oggi, più forte di tutto e di tutti, è ancora prima in Italia.