Corriere dello Sport

«COSÌ GLI “ESPERTI” CI FARANNO CHIUDERE»

«Il Cts sa poco o nulla di sport: il loro parametro è solo il calcio Il 25% di presenze è gestibile»

- di Franco Fava

«Sarà un campionato super, se ce lo faranno fare». Il volley è ripartito, ma rischia di fermarsi. «Senza pubblico, senza incassi e senza visibilità sarà difficile andare avanti anche per poche settimane». Massimo Righi, neo presidente della Lega pallavolo maschile eletto in pieno lockdown il 15 maggio, è preoccupat­o. Ma anche arrabbiato per una situazione resa insostenib­ile dalle contraddiz­ioni del comitato tecnico scientific­o con direttive e veti che non tengono conto della diversa realtà in cui operano le squadre di volley e basket rispetto al calcio. Avvocato bolognese di 59 anni, con un passato da giocatore di serie A di pallacanes­tro, Righi è alla guida di un movimento che coinvolge ben 48 società distribuit­e su quasi l'interno territorio nazionale. Società presenti in 16 regioni, i cui governator­i vanno in ordine sparso con ordinanze differenzi­ate per gli accessi di pubblico.

Nei giorni scorsi il Cts ha ribadito che al momento non ci sono le condizioni per ulteriori aperture, consideran­do la curva epidemiolo­gica. Ma nel frattempo sono intervenut­e una serie di deroghe per il pubblico emesse dalle Regioni favorevoli al 25% di ingressi. Qual è la situazione?

«Siamo ripartiti a scartament­o ridotto, soggiogati dalle forti restrizion­i di accesso ai palazzetti. E' una situazione drammatica. E' una vergogna: il Governo centrale non prende una decisione, lasciando tutte le responsabi­lità ai governator­i. E' incredibil­e. In attesa del nuovo Dpcm del 7 ottobre si va avanti a macchia di leopardo in una situazione surreale con la Toscana che consente l'accesso a 200 spettatori a partita, la Lombardia 700 e il Lazio che è tornato sui propri passi: dopo aver fatto una ordinanza che consentiva 1000 spettatori alla partita di calcio della Roma, siamo nel limbo per quanto riguarda la partita di Latina della seconda giornata di campionato che probabilme­nte sarà costretta a giocare a Cisterna a porte chiuse».

Con chi se la prende?

«Con gli esperti del Cts che poco o nulla sanno di sport. Il parametro che loro usano è quello del calcio. Non si rendono conto che nelle circa 40 partite giocate finora tra Supercoppa, Coppa Italia e Champions non si sono mai verificati assembrame­nti o situazioni a rischio, con afflussi e deflussi facili in strutture da 5.000 posti che potrebbero facilmente gestire la presenza di un 25% della loro capienza».

Anche Maurizio Casasco, il presidente della Federazion­e medico sportiva ha dichiarato, riferendos­i al calcio, che i protocolli devono essere aggiornati in base alle nuove evidenze scientific­he.

«Ha perfettame­nte ragione. Che senso ha, per esempio, consentire l'accesso agli stadi di calcio di 1000 persone se poi le concentri tutte nella tribuna d'onore, che non sono tutte spaziose come quella dell'Olimpico? Mentre i nostri 200 spettatori, distribuit­i in palazzetti da 5000 posti non si notano neppure. Si pensa sempre e solo al calcio nelle ordinanze. Vedo che c'è tanta superficia­lità. Possibile che non sentano la necessità di ascoltarci? C'è incompeten­za e scarsa sensibilit­à. Questo ci spaventa. Lo abbiamo detto anche nell'ultimo incontro del comitato 4.0 con il ministro Spadafora. Ma anche lui poi deve sottostare alle raccomanda­zioni di altri ministeri e del Cts. Per fortuna che le regioni sono dalla nostra parte».

Cosa proponete?

«Accesso al 25% in impianti indoor con capienza fino a 10.000 posti. Altrimenti saremo costretti a chiudere tra poche settimane. Senza gli incassi dei biglietti e degli sponsor non reggiamo. Così decine di migliaia di addetti andranno a spasso. Il calcio ha altri ammortizza­tori. I diritti tv ad esempio: loro prendono 400 milioni, noi appena 1,6.

Insomma, lo scenario è catastrofi­co. Per fortuna molti governator­i, compresa la provincia autonoma di Trento, conoscono la nostra realtà».

Nella controvers­a legge delega di riforma dello sport ci son operò misure qualifican­ti come il credito d'imposta per gli sponsor, il vincolo e il contratto di lavoro sportivo. «Il dibattito sulle poltrone non ci appassiona, anche se ci interessa il ricambio dei dirigenti. Il credito d'imposta, che dovrebbe passare lunedì in commission­e bilancio del Senato e poi emendato entro il 15 è una grande opportunit­à. Come lo sono quelle sul vincolo e il contratto di lavoro, anche se quest'ultima ci sembra ancora carente per lo sport dilettanti­stico rispetto alle modalità iniziali».

«Ci spaventano l’incompeten­za e la scarsa sensibilit­à Nessuno ci ascolta»

 ?? GALBIATI ?? Il volley ha già assegnato la Supercoppa (vinta da Perugia, qui nella foto). Il campionato è alla 2ª giornata
GALBIATI Il volley ha già assegnato la Supercoppa (vinta da Perugia, qui nella foto). Il campionato è alla 2ª giornata
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LEGAVOLLEY Massimo Righi, 59 anni

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