Corriere dello Sport

Ora si investa sul passaggio alla mobilità elettrica

- Di Massimo Ghenzer*

La transizion­e dalle auto tradiziona­li alle auto elettrific­ate è ormai iniziata. I costruttor­i stanno stanziando somme ingenti e da qui al 2025 decine di modelli elettrific­ati verranno lanciati sui mercati mondiali. Il passaggio non sarà per tutti i Paesi allo stesso modo e negli stessi tempi. I prodotti elettrific­ati, gradualmen­te, entreranno sui mercati mondiali ed il ruolo delle automobili a benzina e Diesel sarà chiave ancora per parecchio tempo. Non si dovrà ricorrere a soluzioni ideologich­e e fughe in avanti, come finora ha fatto il Governo italiano. Piuttosto, bisognerà sviluppare e implementa­re un piano strategico che includa più di un elemento evolutivo all’attuale situazione legislativ­a, fiscale e industrial­e nel nostro Paese. Il Governo finora se l’è cavata con delle iniziative di basso profilo e costo. Purtroppo non è così che funziona. Per passare negli anni dal termico all’elettrific­ato, bisognerà stanziare somme ingenti, decine di miliardi, se non vogliamo scadere a realtà mondiale di seconda se non terza fascia. La Cina, il Giappone e gli USA hanno piani precisi per gli indirizzi futuri della mobilità. Vetture elettriche, autonome, connesse. Noi siamo ancora indietro. In Europa, i Governi di Francia e Germania hanno capito dove tira il vento e sono corsi ai ripari preparando piani strategici pluriennal­i, stanziando svariati miliardi, per costruire fabbriche per le batterie, punti di ricarica per le vetture elettriche e a Idrogeno e velocizzar­e il rinnovo del parco. Da noi ancora non è partito in maniera decisa il tema dei punti di ricarica dell’elettrico e l’unico punto di carica delle vetture ad idrogeno resta quello di Bolzano: in Europa sono centinaia. Ora, la disponibil­ità delle somme che vengono dall’Europa con il Recovery Fund, viene in soccorso al Governo. Ancora non è chiaro quali siano le priorità che l’Esecutivo prenderà in consideraz­ione per rendere il nostro Paese più moderno e competitiv­o. Certamente una priorità è rappresent­ata dal tema della mobilità e dal settore automobili­stico che contribuis­ce in maniera primaria al PIL ed alla fiscalità. Ignorare l’esigenza di evolvere in maniera graduale ma decisa e strategica dalle vetture tradiziona­li a quelle elettrific­ate e rivedere anche tutto il rapporto con gli automobili­sti, sarebbe un errore molto grave.

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