Tiebreak infinito e poi l’urlo Sonego riscrive la sua storia
Battuto Fritz in tre set ma sempre sul filo «Non ho mai giocato così bene»
Ha sofferto, lottato, gioito. In tre ore e sette minuti di partita, più due e mezza di sospensione per la pioggia, Lorenzo Sonego infila cinquanta colpi vincenti. Batte 7-6(5) 6-3 7-6(17) Taylor Fritz (numero 30 ATP), statunitense figlio dell’ex top 10 Kathy May. Dopo un tiebreak da leggenda da 36 punti, che per poco non è il più lungo di sempre, si spinge dove finora aveva osato solo sognare, per la prima volta agli ottavi di uno Slam. «È straordinario, di sicuro ho giocato il mio miglior tiebreak di sempre» ha detto in conferenza stampa dopo la partita.
TRIONFO AZZURRO. L’azzurro, numero 46 del mondo con appena sei vittorie all’attivo nei major, non molla un centimetro. Fiorisce sul campo Simonne Mathieu inaugurato un anno fa, il camposerra integrato nello storico giardino botanico che ospita quasi mille piante. In campo squaderna il manuale del tennista moderno su terra battuta. Completo, aggressivo, potente, di dritto è praticamente ingiocabile. «In queste condizioni così lente, puoi tirare a tutto braccio e anche chi tira molto forte sbaglia meno» dichiara dopo il match. D’azzurro vestito, suggella il secondo set con lo scambio icona del match: 33 colpi ad altissimo ritmo e poi, improvviso come una faina, un pallonetto leggero e teso come un arcobaleno nel cielo gravido di pioggia.
La sospensione segue immediata. Al rientro, il livello sale ancora. «Al servizio lui è stato ancora più aggressivo nel terzo set, per stargli dietro ho dovuto mantenere una concentrazione altissima» ha analizzato dopo il match. È sicuro del suo valore, convinto che il lavoro prima o poi paghi.
In lui ha sempre creduto Gian Piero “Gipo” Arbino, che sa bene cosa significhi non arrendersi se hai dentro qualcosa di speciale: tenore mancato, ha rinunciato al posto fisso per insegnare tennis e formare talenti.
L’URLO. La lotta carica Sonego. Il venticinquenne torinese, che da ragazzo considerava il tennis poco più di un passatempo, si diverte. Ma quando c’è da tirar su le partite diventa maledettamente serio. Nell’ultimo tiebreak salva sei set point, che si aggiungono ai due cancellati sul 4-5. Vede sei match point passare come un treno all’orizzonte, poi negli ultimi due gioca due palle corte vincenti.«L’ultima l’ho giocata perché ero stanco» ammette dopo il match.
Dopo tanto sudore, si è concesso un ricamo per completare la prima vittoria in uno Slam contro un top 30. L’urlo di Lorenzo avvolge Parigi.