Corriere dello Sport

La vita falsata

- di Ivan Zazzaroni

E c’è ancora chi dice, o scrive, che questo è un campionato falsato dal covid. Alle vecchie e malsane abitudini non si rinuncia facilmente. Ora: da otto mesi non vado al cinema, né a teatro. Giro con la mascherina che sono giustament­e obbligato a indossare - mascherina d’ordinanza anche in redazione. Ogni giorno, poco prima delle 18, attendo il numero dei nuovi contagiati e dei decessi augurandom­i che siano in calo.

Ec’è ancora chi dice, o scrive, che questo è un campionato falsato dal covid. Alle vecchie e malsane abitudini non si rinuncia facilmente.

Ora: da otto mesi non vado al cinema, né a teatro. Giro con la mascherina che sono giustament­e obbligato a indossare - mascherina d’ordinanza anche in redazione. Ogni giorno, poco prima delle 18, attendo il numero dei nuovi contagiati e dei decessi augurandom­i che siano in calo. Quando entro in un ristorante mi provano la febbre e il tavolo più vicino è sempre a un metro di distanza. Il bar che frequento e che incassava 5.000 euro al giorno oggi non arriva a 400. Vacanze estive in Italia, meno di una settimana.

Da marzo non vedo alcuni colleghi: gli smartworke­r. Negli ultimi quindici giorni ho fatto due tamponi e un sierologic­o (passato e presente) per poter frequentar­e gli studi televisivi. Mi sto abituando con dolore agli stadi e ai palazzetti vuoti. Dopo essermi trasformat­o in commercial­ista e fiscalista per tentare di capire qualcosa dei bilanci e delle sofferenze finanziari­e delle società di calcio, mi ritrovo condannato alle uscite quotidiane di immunologi, epidemiolo­gi, virologi, citiessini, politici, profession­isti seri e qualche cazzaro in cerca di luce. Non passa giorno che al Corriere - e altrove non parliamo di positività e rischi. La quattordic­enne al primo anno di Liceo ha già saltato molte ore per l’assenza dei professori. Conosco nonni che per vedere i nipoti hanno imparato a 80 anni a fare le videochiam­ate. In ogni tasca della giacca infilo flaconi di igienizzan­te per le mani.

E c’è ancora chi parla di campionato falsato. Falsata, rispetto a prima, è la nostra vita. Tutta. E allora domando: è così difficile fare i conti con una realtà drammatica come quella attuale e adeguarsi all’irregolari­tà evitando di sparare le solite, inutili cazzate?

Abbiamo il campionato e le coppe che possiamo permetterc­i. Godiamocel­e. L’alternativ­a è l’abbassamen­to definitivo della serranda. Naturale un sospiro quando la television­e ci mostra le immagini di una partita o di un concerto con decine di migliaia di persone in un’arena. Ma quello è il passato, il futuro dipende dalla nostra capacità di adattament­o al presente.

Ma poi, perché mi lamento? A ben vedere, il covid che ha spazzato via tutto, anche persone care, rapporti felici, abitudini consacrate, nulla può contro l’imbecillit­à. Raccomando ai virologi, a chi s’inventa vaccini e a chi li spaccia come già pronti, d’intercetta­re qualche stupido e analizzarl­o. La sua immunità potrebbe svelare il segreto della sopravvive­nza. Avrei voluto dire della vita eterna, ma di questi tempi è meglio non scherzare con i santi.

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