Corriere dello Sport

Il sogno di Nibali inizia oggi a Palermo

Filippo Ganna ha dominato la cronometro mondiale di Imola e punta a ripetersi nel debutto di Monreale «E’ il mio primo grande Giro Desidero godermi questa tappa poi lavorerò per la squadra»

- Coluccia

Il dipinto non denota la minima imperfezio­ne. Una maglia iridata a caccia della rosa, il talento fulgido di un giovane italiano che scatta a cronometro sfilando davanti a uno dei tanti gioielli disseminat­i per l’Italia. Gli allori di Filippo Ganna e il Duomo di Monreale, capolavoro dell’arte normanna e patrimonio Unesco. Parte il Giro d’Italia, tre settimane per risalire lo stivale e finire davanti a un altro Duomo, il gioiello gotico di Milano dominato dalla Madonnina.

Strada lunga e impervia, sarà la prima volta di Filippo Ganna, soli 24 anni, che per quanto ha già vinto potrebbe essere un veterano, ma non ha mai corso un grande giro. Fresco campione del mondo a cronometro, due volte campione d’Italia nella medesima specialità e quattro volte maglia iridata nell'inseguimen­to individual­e. Il meglio deve ancora venire, c’è l’obiettivo del record dell’ora, l’Olimpiade e poi c’è il sogno della Liegi e quello della Roubaix, già vinta nel 2016 con gli Under 23. Una Pinarello scintillan­te, tutta dorata, è già pronta per oggi. Sotto alla maglia iridata vestirà il tricolore italiano, ma punterà alla rosa più ambita attraverso la spianata della prova contro il tempo in direzione Palermo. Neanche a farla apposta, il primo vincitore del Giro d’Italia fu Luigi Ganna, da Induno Olona e nessuna parentela. Era il 1909, oggi è il tempo di Filippo. A scandirlo sarà lui stesso.

Filippo, la maglia rosa dista appena 15,1 chilometri. Ha provato il percorso?

«Lo farò soltanto domani (oggi, ndr), a tracciato chiuso. Con il traffico era improponib­ile, macchine ovunque e tantissimi rischi da far paura. Siamo solo andati a vedere lo strappo iniziale, poco più di un chilometro, ma piuttosto impegnativ­o e da affrontare a buon ritmo per non perdere nulla già in partenza».

Sarà di nuovo l’osservato speciale. C’è ancora più pressione rispetto a Imola?

«Ho imparato a gestirla anche perché ogni cronometro ha la sua storia, le sue curve e i suoi dettagli. Proverò a dare il massimo, ma senza che la vittoria si trasformi in ossessione. Sono qui per aiutare il capitano Geraint Thomas, non vorrei rischiare troppo e mandare all’aria tre settimane cruciali per tutta la squadra».

Oltre alle cronometro quale ruolo si ritaglierà?

«Non sono uno da alta montagna, ma proverò a tenere Thomas lontano dai pericoli, ad aiutare tutti con borracce e mantelline nel momento del bisogno. Farò tanto lavoro sporco in salita al servizio anche dei vari Hart, Puccio e Dennis sperando che i piccoli dettagli facciano la differenza».

Il primo Giro mette anche un po’ di paura?

«Milano sembra lontanissi­ma, ci sono tante montagne e portare tutta la mia stazza fino in cima sarà davvero faticoso. È brutto dirlo, ma io sto facendo davvero la danza della neve! Se dovessero eliminare qualche salita perché impraticab­ile sarei solo contento, ma a parte gli scherzi la corsa è corsa e stringerem­o i denti nonostante il meteo. Vorrà dire che ci godremo il caldo del Sud, ho idea che rimpianger­emo il sole molto presto...».

Dopo le scene viste a Imola per la prova in linea, cosa ha da dire ai tifosi?

«Rispettate noi e tutti assieme rispettiam­o le regole. Non ho problemi a fare le foto, a distanza e con la mascherina, ma non andiamo oltre. Soprattutt­o quando saremo in corsa e in salita. La carovana è iper controllat­a, ma fuori non tutti lo sono e basta molto poco per mandare all’aria tutto il Giro d’Italia».

Ma ha già realizzato l’oro di Imola?

«L’ ho realizzato per davvero solo qui al Giro. Quando mi hanno consegnato tutto il vestiario per la corsa e dentro c’era una maglia particolar­e, con dei colori speciali e tanti ricordi. Mi sono detto ‘caspita, è la mia, devo proprio indossarla!’».

A Giro finito festeggerà in modo speciale?

«Devo ancora pensarci, ho avuto modo solo di fermarmi due giorni a casa. Anzitutto speriamo di evitare un nuovo lockdown, la stagione finisce tardi e per staccare del tutto credo avremo al massimo un paio di settimane, non di più».

Ma nella sua gerarchia la maglia rosa dove la metterebbe? «Sullo stesso livello della maglia da campione del mondo. Certo, pensandoci bene indossare la maglia rosa sopra a quella iridata sarebbe davvero il massimo».

«Non sono uno da alta montagna ma stringerò i denti malgrado il freddo»

«L’oro di Imola? L’ho realizzato solo adesso, con la maglia iridata»

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GIRO D’ITALIA AL VIA
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ANSA Filippo Ganna, 24 anni, in azione nella cronometro mondiale di Imola e sul podio

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