Immobile-Lukaku lo show del gol
Inzaghi vuole la partita perfetta: «Più attenti e cinici» Obiettivo bellezza per Conte: «Poi vincere è la ciliegina sulla torta»
Se Tare chiede fiducia e si sforza di tenere alte le ambizioni della Lazio, perché così si misurano la mentalità vincente e il coraggio di una squadra proiettata verso la Champions dopo tredici anni di latitanza, Inzaghi fatica a parlare di scudetto, anzi scansa l’argomento, e fa benissimo.
Inzaghi ha ordinato la «partita perfetta», richiesta minima e obbligatoria per controbilanciare la pericolosità dell’Inter moderna, edizione arricchita e corretta. Servirà una Lazio orgogliosa, di forze speciali, per quanto risicata nell’armamento, in assenza dei rinforzi (inutilizzabili) Hoedt, Pereira e Muriqi. Simone, a dispetto di tutto, ha caricato la vigilia con toni di esaltazione guerresca, vuole una squadra ribollente di adrenalina dopo le pappine prese con l’Atalanta: «L’Inter è una squadra molto fisica, tosta da affrontare, con un ottimo allenatore e tanti giocatori da ruotare. Servirà più concentrazione di mercoledì». Dopo le euforie pre-lockdown, dopo la corsa scudetto e il ritorno in Champions, dopo un mercato difficile, sulle spalle di Inzaghi è caricata un’enormità di aspettative. Lui se l’è accollate senza rifugiarsi negli alibi che avrebbero potuto aiutarlo: «E’ giusto che le aspettative ci siano - ha replicato Simone ieri - veniamo da un’esaltante stagione, abbiamo vinto un trofeo e siamo tornati in Champions. Sapevamo che avremmo potuto incontrare problemi nelle prime 3 partite, dobbiamo andare oltre per cercare di fare una gara importante contro una squadra forte». Atalanta e Inter nel giro di pochi giorni, il destino ha avuto cattivo gusto. E’ una partenza in salita, serve un colpo di pedale per ridare slancio alla corsa: «Siamo agli inizi, ci sono subito questi due scontri diretti. Mercoledì sera abbiamo giocato abbastanza bene, ma con errori che non ci possiamo permettere. La buona gara non è bastata, con l’Inter dovremo fare meglio e tenere altissima la concentrazione».
LE SCELTE. Simone ha recuperato Radu e Correa, porterà Fares in panchina: «Fares verrà convocato, è arrivato con una preparazione non adeguata, nella Spal si limitava ad effettuare un lavoro atletico. Sta crescendo, sta cercando di imparare velocemente, è un ragazzo disponibile, penso che al massimo andrà in panchina». Inzaghi avrebbe potuto aggiungere un centrocampista per giocare con Immobile unica punta, ha deciso per la continuità di modulo e uomini: «Devo vedere come hanno recuperato Immobile e Caicedo dopo mercoledì. E dovrò valutare anche come sta Correa. Ho dei ballottaggi, vedremo dopo l’allenamento», aveva detto Simone parlando prima di scendere in campo a Formello.
I GOL. Inzaghi lancia una nuova offensiva, per farlo s’affida all’ultrabomber Immobile, Scarpa d’Oro in carica. I gol sono mancati contro l’Atalanta, vanno ritrovati: «In questi anni abbiamo segnato tanto con Ciro, ma anche con altri. Siamo all’inizio, mercoledì potevamo segnare di più, cercheremo di migliorarci partita dopo partita». Pereira è stato ufficializzato venerdì, non sarà in panchina, entrerà nella lista definitiva di martedì. Inzaghi dal mercato non avrà più nulla. Lunedì sarà il momento dei tagli, rischia anche Caicedo tra lista campionato e Champions. Simone, sul caso che riguarda il Panterone, ha fatto spallucce: «Il ds Tare lavora 24 ore al giorno. Lui sa il da farsi, spero che il mercato si chiuda al più presto in modo che tutti possano essere concentrati esclusivamente sul campo e sulla propria professione. Pereira? Non parlo di giocatori che non sono qui». I contagi nel calcio sono preoccupanti, Inzaghi si rimette alle decisioni delle autorità sanitarie e sportive: «Le previsioni dicevano che con l’autunno ci sarebbe stata un’impennata dei casi, penso che rispetto a febbraio-marzo le autorità sanitarie e il Governo sappiano muoversi meglio. Avevano preventivato questa cosa. Bisogna stare tranquilli, cercare di prendere le precauzioni necessarie e spero che tutto possa andare bene».
«Dobbiamo essere più attenti e cinici Il mercato? Spero chiuda al più presto»
Antonio Conte 51 anni di Lecce ex centrocampista della Juventus Allena l’Inter dalla scorsa stagione perdendo solo 4 gare