Da Zielinski a Elmas un weekend di paura
Ieri ultimo giro di controlli: «Tutti negativi», poi lo stop del macedone In quarantena anche Milik, che era partito per il ritiro della nazionale
Questa è la cronaca di un weekend delirante, vissuto con la testa tra le nuvole tra Torino e Napoli e un tampone sistematicamente tra le narici, per sperare di sentirsi bene. Questa è una storia surreale, in cui il calcio rimane distante, pur ritrovandosi poi centrale, tra i pensieri spettinati della Juventus e del Napoli, costretti a ondeggiare tra l’ansia e la paura, mentre nell’aria c’è il sospetto che stiano scivolare i titoli di coda su tutto ciò ch’è stato detto e fatto e sulla «madre di tutte le partite». Alle 19.40, quando la super-sfida evapora, portandosi dietro decine di domande e inseguendo altrettante risposte, non resta altro da fare che scrutare nel vuoto di quella bolla autentica nella quale va ad accomodarsi questo mondo che non sa più da chi e da cosa dipenda, se non dal Covid-19 e dai suoi effetti. E il senso di disorientamento s’avverte per intero.
ELMAS E MILIK. Questo è il calcio all’epoca del Covid-19, che al venerdì sottrae al Napoli Zielinski, al sabato gli toglie pure Elmas e che la domenica gliela fa trascorrere in casa sua, con un distanziamento dalla Juventus che non è più sociale ma effettivo e chilometrico. Alle 19.30, quando ormai i dirigenti sono a Capodichino e i calciatori stanno per essere portati ai piedi della scaletta del charter, che quasi sta rullando in pista, nel film è riscritto il finale delle 48 ore più pazze e il pallone diviene marginale, sta ai lati del virus, dell’ossessione, della paura, che ora attanaglia anche Milik, partito in anticipo per la Polonia dove l’aspettava la Nazionale e ora costretto anche lui a quattordici giorni di rigorosa prudenza, senza calcio e con un futuro che sul mercato diventa perlomeno opaco.
TWEET OVUNQUE. I fatti, separati dalle interpretazioni, sono racchiusi nei tweet che aggiornano in tempo reale sull’esito dei controlli e però anche in una manciata di battute si riesce a cogliere le sensazioni di chi si sente «braccato» da un nemico invisibile e imprevedibile, pronto a ghermirti: «Sono tutti negativi al Covid-19 i calciatori della Società Sportiva Calcio Napoli. Si comunica che dei quattro tamponi ancora processati verrà reso noto l’esito tra poco». E ciò che alle 16.12 induce all’ottimismo più cauto, alle 16.52 è già diventata inquietudine, perché Elmas viene invitato - lui come Zielinski e come Giandomenico Costi, il braccio destro di Giuntoli - a rientrare tra le proprie mura. BLACK-OUT. Ma in questo sabato così emotivamente slabbrato, senza che riesca ad affiorare quel minimo di pathos, la Juventus, alle 18.44, deve attrezzarsi per un annuncio che amplifica l’allarme e finisce per dilatare l’angoscia: «Juventus Football club comunica che, nel corso dei controlli previsti dal protocollo in vigore, sono emerse due positività. Non si tratta né di calciatori, né di membri dello staff tecnico o medico e tuttavia in ossequio alla normativa, tutto il gruppo squadra allargato entra in questo momento in isolamento fiduciario». Si spengono le luci, ma anche i motori: e Juventus-Napoli finisce in un cono d’ombra.