Corriere dello Sport

«Lo scudetto? Ci proviamo»

Il goleador non pone limiti alla squadra Pedro: «Sappiamo che è difficile ma dobbiamo pensare in grande» Fonseca: «Contava solo vincere»

- Di Roberto Maida

Con uno così tutto è possibile: «Intanto la Champions. Ma pure lo scudetto, perché no? Sappiamo che è difficile ma dobbiamo pensare in grande». Pedro Rodriguez non si accontenta di prendersi sulle spalle i compagni in campo, con un tiro fantastico che apre la galleria dei suoi gol in Serie A. Riguardate­lo: preciso, forte, maligno. Pedro traccia il sentiero virtuoso anche dopo, davanti ai microfoni, con una frase coraggiosa e incoraggia­nte, mentre su Udine è già calato il freddo e la Roma si gode finalmente una vittoria: «Siamo una squadra di qualità. Qui ho segnato io, un’altra volta toccherà a Dzeko, a Micki, o a qualcun altro. Dobbiamo continuare così, ci voleva questa vittoria». La prima dei Friedkin, che hanno assistito alla partita appoggiati a una balaustra della tribuna centrale. «Per me - continua Pedro - sta andando tutto magnificam­ente. Spero di migliorare ancora». Spiega con il sentimento l’esultanza con le tre dita aperte: «E’ per i miei figli. Quando faccio gol, penso sempre a loro. In più ho perso di recente una persona cara a Tenerife, è la ragione per cui ho guardato verso il cielo». Sorride quando gli chiedono di Borja Mayoral, quinto spagnolo della squadra: «Ha fatto bene la Roma a prenderlo. Sono sicuro che presto ci darà un grande aiuto».

SOSPIRO. Torna a sorridere anche Paulo Fonseca: «Sapevo che sarebbe stata una partita complicata. Eppure ho visto buone cose, soprattutt­o nel primo tempo quando abbiamo giocato quasi sempre nella metà campo dell’Udinese. Poi, nella ripresa, è venuto il gol. E a quel punto siamo stati bravi a difendere il risultato. L’importante ieri era vincere». Ha confermato in blocco la formazione che aveva messo in crisi la Juventus: «La mia intenzione è sempre provare a vincere. E con Pellegrini in quel ruolo riusciamo a giocare in un certo modo. Ci manca spesso la precisione nelle giocate decisive ma la strada è giusta». Chi ha saputo incidere (e decidere) è stato Pedro. Fonseca non è sorpreso: «Pedro è un grandissim­o profession­ista. Ha esperienza impression­ante. Per questo lo abbiamo scelto».

IL QUARTO. Domani a completare l’organico può arrivare Smalling: «Non voglio parlare di mercato, ci restano due giorni per intervenir­e. Ma non possiamo rimanere con soli tre difensori centrali. Ci serve un quarto, anche se Cristante in quella posizione può scalare. E stiamo facendo di tutto per riportare qui Smalling. Ho fiducia. Ibañez? Ha fatto una partita fantastica, enorme, come già era capitato nelle precedenti occasioni». Sembra smarrito invece Dzeko: «Abbiamo vinto, va bene così. Edin ha avuto delle difficoltà ma è sereno e tornerà presto a segnare». Fonseca non è molto preoccupat­o dal dilagare del Covid nel calcio: «Le autorità e la Lega sceglieran­no la soluzione migliore. Noi, come Roma, ci stiamo attenendo scrupolosa­mente al protocollo. Non temo la sospension­e del campionato, in tutta sincerità».

IL TERZINO. Chiude Leonardo Spinazzola: «Mi sento sempre meglio, spero di andare avanti così. Durante il lockdown ho lavorato tantissimo sul piano fisico per farmi trovare pronto. Ma l’importante è aver ritrovato la vittoria, ci voleva proprio. L’avremmo meritata anche contro la Juventus».

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LAPRESSE Paulo Fonseca, 47 anni
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