Non è questo il vero Dzeko Mirante c’è Spinazzola parte bene
ROMA Mirante
Due parate su Lasagna - la seconda per niente facile - e una su Molina, poi affanni vari. E però anche a Udine conferma di meritare il ruolo di titolare: in due partite su tre non ha preso gol.
Mancini
Alterna comportamenti da campione a distrazioni giovanili. Non affonda, comunque: al suo attivo si registrano 7 respinte.
Ibañez
Crea, disfa, risolve. Non è ancora il centrale rassicurante di cui ha bisogno la Roma. Non è Smalling, insomma. Ma per qualità e coraggio potrà diventarlo. Emblematica la rincorsa su Lasagna che evita un gol sicuro davanti a Mirante: l’azione partiva da un suo errore di posizionamento. Anche l’occasione per Dzeko nasce dal suo piede. Non è casuale che tocchi più palloni di tutti, alla fine: è il vero playmaker della squadra.
Kumbulla
Essenziale, quasi ordinario nella semplicità che trasmette ai compagni. Ma non lo saltano mai. Deve migliorare palla al piede.
Santon
Più intraprendente del solito, alla seconda partita di fila da titolare. Non sfigura, anche se nel finale fatica molto a contenere l’olandese Ouwejan.
Pellegrini
Assaggiatore, più che consumatore di palloni. Nel mezzo, con tanto traffico, fatica a districarsi. E arriva stanco nei metri decisivi.
UDINESE 6,5 6 7 6,5 6 6
Ma conquista diversi falli e in un caso, contro Arslan, avrebbe probabilmente meritato il rigore.
Cristante (38’ st) Veretout
Imposta senza strafare. E’ lui ad abbassarsi sulla linea dei difensori per ricevere il primo pallone. Rimedia ad errori altrui, facilitando la conservazione dell’equilibrio tattico.
Spinazzola sv 6 6,5
Un tempo da cannibale, una ripresa più timida. Ma atleticamente straripa. Negli ultimi minuti sostiene pure l’impalcatura con una puntuale diagonale difensiva.
Pedro
Bienvenido. In certi momenti sembra giochi un altro sport, tanta è la qualità che aggiunge alla squadra. Non gli riesce tutto bene ma nella situazione giusta, quando la partita sembra bloccata, estrae dal repertorio il destro vincente che punisce il vecchio amico Gotti (era il vice di Sarri nel Chelsea che ha vinto l’Europa League). Un rinforzo formidabile e forse sottovalutato per la Roma, al di là del primo gol in Serie A.
Kluivert (38’ st) Mkhitaryan 7,5 sv 5,5
Partita grigia, indolente. I brutti pensieri sulla tragedia degli armeni possono aver inciso sul suo rendimento. La cosa migliore è il gol in fuorigioco: sarebbe stato 2-0.
Carles Perez (26’ st)
Non un granché, entra maluccio in corsa. L’alibi è che Fonseca lo butta dentro nel periodo più tosto della partita.
Dzeko 5,5 5
Che dire? Sicuramente le brutte condizioni del campo non lo aiutano ma l’errore che commette sotto porta sullo 0-0, grave almeno quanto quelli di domenica scorsa contro la Juventus, è indice di una fase involutiva
Pedro
IL PEGGIORE
Becao
preoccupante, almeno in area di rigore. Per partecipazione al gioco e ripiegamenti difensivi invece è sempre utile.
Villar (49’ st) Fonseca (all.) sv 6
Conferma in blocco la formazione che ha assoggettato la Juventus e viene premiato da un capolavoro di Pedro. La Roma fa un passo indietro sul piano della prestazione ma conquista la prima vittoria dell’era Friedkin, sotto gli occhi dei nuovi proprietari. Ah: stavolta utilizza quattro cambi, l’ultimo dei quali serve per respirare in un clima di grande sofferenza.