CONTE: «INTER, GOL E BELLEZZA»
Non dimentica il ko dell’anno scorso ma va oltre «In Italia si guarda il risultato, non il gioco Preferisco vincere 5-4 che chiudere 0-0»
Era il 16 febbraio e, dopo essersi illusa per il vantaggio di Young, all’Olimpico, l’Inter finì rimontata e sconfitta dalla Lazio. Tre settimane dopo ecco l’altro scontro diretto con la Juventus e vittoria più o meno senza storia dei bianconeri. Insomma, due porte in faccia alle ambizioni di grandeur nerazzurre. Lì, il calcio ha chiuso i battenti, come tutto il Paese, per riaprirli a fine giugno. E anche l’Inter è ripartita dopo il lockdown, incappando in una serie di passi falsi - vedi pareggio con il Sassuolo e sconfitta con il Bologna, entrambi a San Siro -, per poi sbocciare al foto-finish del campionato. E sull’onda è arrivata pure un’eccellente campagna in Europa League, conclusa però con l’amara sconfitta in finale con il Siviglia: ancora una volta una doccia fredda proprio sul più bello.
RISCHI E CONSAPEVOLEZZA. Beh, oggi l’Inter torna proprio all’Olimpico, nuovamente contro la Lazio, lanciata dai successi con Fiorentina e Benevento costruiti grazie ad un attacco atomico, capace di mettere assieme addirittura 9 reti. E’ vero che l’altra faccia della medaglia è stata una difesa sin troppo “permeabile”, tanto da incassare 5 gol. Ma la sensazione generale che ha dato la squadra è di una consapevolezza nuova e pure di un atteggiamento diverso, più offensivo e, volendo, più europeo. Addirittura, adesso Conte parla di «esaltare la bellezza del calcio». Anche il tecnico leccese mostra un volto quasi inedito. Forse proprio perché ha fiducia nei suoi uomini. «Le grandi squadre affrontano le partite ad alto indice di difficoltà allo stesso modo delle altre. Le grandi squadre mostrano sempre la loro mentalità e la loro fisionomia. L'avversario deve essere studiato e rispettato, ma senza mai avere paura. Vogliamo prenderci dei rischi, consapevoli di farlo, ma senza snaturarci contro nessuno. Fin dal mio arrivo all'Inter, abbiamo cercato di intraprendere questo tipo di percorso. Siamo tutti curiosi di vedere che tipo di risposte possiamo dare in questo tipo di partite. Ma l’importante è proseguire, andare avanti, anche se dovessero capitare delle battute a vuoto. Proprio contro la Lazio siamo incappati in una delle 4 sconfitte dello scorso campionato.
Stavolta, vogliamo uscire dall’Olimpico con un risultato migliore».
DARE QUALCOSA A CHI GUARDA. Per farlo, evidentemente, occorrerà trovare un maggiore equilibrio, rispetto a quello che l’Inter ha mostrato nelle sfide con Fiorentina e Benevento. «Ci stiamo lavorando – garantisce Conte -. A livello di possesso stiamo facendo cose importanti, creando situazioni (nella metà campo avversaria, ndr), ma ci vuole più equilibrio per evitare di subire le ripartenze dell’avversario, facendoci trovare impreparati». Il messaggio è stato inviato in generale, poi arriva quello specifico per Hakimi: «Ci dà ampiezza e qualità, rendendoci più pericolosi. Si può pagare dazio a livello difensivo, ma noi vogliamo renderlo un calciatore completo, moderno, anche nella fase di non possesso». La conclusione è decisamente più filosofica. «C’è sempre da considerare la bravura di chi abbiamo di fronte. Ma se dovessi scegliere tra uno 0-0 e un 5-4, preferirei sempre il secondo, ovviamente con un gol di vantaggio per noi…».
Inutile nasconderlo, alla fine conta sempre vincere. Anche se il risultato rischia di cambiare o condizionare i giudizi. «In Italia capita spesso. Non si va a vedere, come accade in Spagna, la bellezza del gioco o l’organizzazione. Ma noi dobbiamo continuare a credere nel nostro lavoro anche se, dopo un risultato negativo, riceviamo critiche. Occorre essere bravi a non farsi condizionare, proseguendo a dare il massimo. Dobbiamo dare qualcosa a chi guarda. Se riusciamo anche a vincere è la ciliegina sulla torta, ma il nostro obiettivo è anche esaltare la bellezza del calcio».
«Haikimi ci dà ampiezza e qualità Lo renderemo più completo»